Inter Campione d’Italia 2009-10

SIENA – Oltre allo scudetto, Siena-Inter ha portato in dote ai sostenitori nerazzurri anche il Mourinho che non ti aspetti. Al termine della premiazione per il diciottesimo titolo tricolore, l’allenatore portoghese ha pianto per la prima volta da quando allena i meneghini, non riuscendo a trattenere delle lacrime che, oltre alla gioia, potrebbero tradire un addio all’Italia al termine della stagione, come paventato dallo stesso Mourinho nell’intervista al ‘Times’ riportata qualche ora fa.

Il portoghese ha rotto il silenzio stampa che lo incatenava lontano dai microfoni italiani ormai da mesi. A margine dello scudetto vinto dalla sua Inter, Mourinho ha rilasciato alcune dichiarazioni. Eccole: “Non avevo mai vinto prima all’ultimo minuto. Vale tantissimo. Non ho mai vissuto uno scudetto così palpitante. Il mio silenzio? Ogni volta che aprivo bocca mi inimicavo l’intero mondo del calcio italiano. Ho rischiato di non sedere in panchina contro il Siena per una battuta innocente della settimana scorsa. Ho scelto di stare zitto come opzione migliore, e di lavorare tranquillamente con i miei giocatori”.

Queste le somme numeriche del Mou-pensiero: “L’Inter vince due titoli. La Lazio vince un titolo. La Juventus e il Milan ne vincono zero. Il calcio è anche questo. Paura di perdere questo campionato? Non esattamente. In alcuni momenti è stato complicato, perchè non bastavano le nostre vittorie per mettere le mani sullo scudetto, ma dovevamo anche confidare nel tracollo della Roma. Come faremo a vincere la Champions? Non lo so. Ora non c’è tempo per pensare: quarti, semifinali, finali. Dobbiamo dare tutto per ogni obiettivo. Ora l’Inter è attesa da una settimana storica, e voglio dare tutto ciò di cui sono in grado per consegnarla alla storia”.

Tra le altre cose, è risultato enigmatico circa il suo futuro in nerazzurro, opacizzando forse, ma non troppo, la festa del mondo interista: “Se me ne andrò al Real Madrid? Non parliamo di questo, adesso. Di certo, conclusa la finale di Champions, tornerò a Milano. Avrò due-tre giorni per respirare a fondo e meditare sulla mia situazione. Allora deciderò quale opzione potrà fare la mia felicità, e decidere di conseguenza dove mi troverò l’anno prossimo”.

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