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Inter, Mourinho: “Da domenica vita nuova per tutti. La coppa? Un sogno da regalare a Moratti”

Ha parlato quest’oggi in conferenza stampa Josè Mourinho. Il tecnico dell’Inter, che potrebbe vivere la sua ultima partita sulla panchina nerazzurra, ha parlato della finale e del futuro: “Con Van Gaal sono stati tre anni che abbiamo lavorato insieme. La mia casa e la sua casa erano poco distanti e lavoravamo 24 ore su 24. Abbiamo avuto un rapporto per me veramente speciale, perchè io prima lavoravo con un altro allenatore e lui arrivato al club ha avuto subito fiducia in me. E’ stato un piacere lavorare per lui. Io lavoravo tanto però con tantissimo piacere e ho imparato da lui. Per arrivare bisogna lavorare tanto, e questo l’ho imparato da lui. Posso solo parlare molto bene di quel tempo, sembra che è stato ieri, ma invece è stato 13 anni fa e non dimentico i tempi e la persona che con me è stata fantastica.
La finale è sempre importante, non penso ad un significato particolare di questa. Posso immaginare che per i tifosi dell’Inter sarà un evento straordinario perchè 45 anni senza coppa sono tanti. La maggior parte dei tifosi non erano ancora nati quando l’Inter ha vinto l’ultima coppa dei campioni. Per loro sarà qualcosa di speciale, ma negli ultimi anni possiamo dire che l’Inter ha avuto una storia di successi. Credo che la partita di domani, non sarà una responsabilità particolare per noi, ma se vincessimo domani sarebbe qualcosa di speciale per il club e i tifosi. Sarebbe per me un grande onore contribuire alla vittoria. Dobbiamo rispettare il fatto che sia una finale. Ho fatto le congratulazioni al Bayern per quel che ha fatto, perchè entrambe le squadre hanno avuto grandi successi durante la stagione.
La pressione la sentirò domani, perchè mi conosco e conosco il mio giorno prima della partita. So quello che succederà, domani mattina mi sveglio e dico ‘tra qualche ora gioco la finale di Champions’, il cuore sarà più veloce, la temperatura del corpo si alza un pochino e dopo quando arrivo allo stadio due ore prima, quando esco dal pullman, finisce tutto. Inizia quello che mi piace, mi siederò nel mio abitat naturale senza tensioni. Questa storia di Madrid, non è un problema per me. Ho sempre detto che chi gioca una finale di Champions non può pensare a un’altra cosa. Io penso soltanto alla partita di domani, penso come un sogno non come un’ ossessione. Mi piace giocare per un sogno e non per una ossessione. Da domenica vita nuova per tutti, stesso club, nuovo club, mondiali, vacanze, ma sino a quando l’arbitro non fischia la fine nessuno di noi pensa ad altro.
Domani quando finisce la partita non posso dire se è la mia ultima gara con l’Inter. Lo saprò solo la prossima settimana. Sono tornato quest’anno a Stamford Bridge ed ho pianto. Non è facile quando si lasciano gli amici di tante battaglie, non si dimenticano mai. Quando è finita la Champions del 2004, sapevo che sarebbe stata la mia ultima partita col Porto. Oggi non posso dire questo, ecco perchè penso solo alla partita.
Quando la Champions comincia è normale che ci si guarda intorno e si dice questa squadra o quell’altra è la migliore. Le squadre con più forza, quelle che hanno più possibilità di vittoria. Per questo i bookmakers fanno tante statistiche, ma le percentuali di cui si parla sono relative. Naturalmente il Barcellona è eccezionale, il Real Madrid anche dato che aveva la possibilità di giocare la gara qui in casa ed il Chelsea è stata una squadra gia presente in finale e semifinale. Il Bayern Monaco e l’Inter non erano prevedibili, ma le cose cambiano. Step by step si arriva alla finale con squadre non previste. Questo può succedere e non è un caso perchè l’Inter e il Bayern sono riuscite ad arrivare sino a qui. Hanno vinto il proprio campionato quindi non c’è dubbio che si tratta di squadre eccezionali. Non so se ci sono squadre migliori di noi.
Domani sarà la partita più importante della mia carriera. La prossima è sempre la più importante, se pensi questo è cosi che puoi essere vincente. Cosi abbiamo pensato tutta la stagione, e questa è la partita che può dare il titolo più importante nel mondo del calcio di club. La coppa intercontinentale è poca roba rispetto alla Champions. Noi e il Bayern vogliamo vincere, quando si arriva ad una finale cosi è normale. 
Van Gaal forse non ha visto molte nostre partite, perchè in realtà abbiamo giocato anche molto in attacco. Sembra che abbia visto solo Barcellona – Inter. Per questo ha forse fatto dei commenti del genere. 
L’Inter arriva alla finale dopo aver giocato a Barcellona per sessanta minuti in dieci anzichè in undici. Quindi non siamo stati affatto favoriti. Quello che è successo in Bayern – Fiorentina o in Manchester – Bayern non ha un significato oggi, perchè nel calcio non esiste legge di compensazione. L’arbitro non penserà a queste cose. Noi vogliamo vincere cosi come il Bayern, e anche l’arbitro vuol vincere. Per questa ragione io mi fido molto dell’arbitro di domani, che farà di sicuro un grandissimo lavoro. Anche per loro è il top questa partita. Chi arriva qua vuol fare un grande lavoro, per questa ragione io non mi preoccupo affatto.
Il calcio italiano in tante cose per me non è stato una storia diversa dalla storia che conoscevo in precedenza. Non conosco un tifoso del Benfica che tifava Porto nella finale di Champions. Questa è la nostra e la vostra cultura. Gli italiani domani sono tifosi del Bayern, non è un problema. Per questa ragione il calcio diventa qualcosa di diverso. I tifosi del Real non sono tristi perchè il Barcellona non gioca domani la finale. E’ la nostra cultura e non possiamo cambiarla.
Del Real Madrid conosco solo la storia, non la realtà ne le ambizioni o la filosofia di questo nuovo progetto. Non conosco niente e oggi non mi preoccupa questo, perchè penso all’Inter e alla finale. Il centro di allenamento è fantastico e fatto di persone che ci hanno fatto sentire a casa. Abbiamo lavorato molto bene e tutto è stato molto buono per noi.
L’Inter gioca come squadra e domani non so chi sarà la star. Non è la persona comunque che fa più gol. Noi pensiamo come una squadra, siamo pieni di stelle perciò la squadra è la star. Se vinciamo saremo tutti vincitori altrimenti saremo tutti perdenti.
Ho parlato con Van Gaal qualche minuto fa, non c’è nessun problema con lui. Quando ci siamo qualificati per la finale ci siamo abbracciati e il grande abbraccio ci sarà anche dopo la finale.
Quando lui dichiara che il mio gioco non è spettacolare? So cosa vuole e non glielo darò.
In questa esperienza ho imparato tutti i giorni, tutte le mie esperienze all’estero sono veramente importanti. Se qualcuno mi chiede un consiglio, sia da allenatore che da giocatore, dico di non fare tutta la carriera nello stesso campionato. E’ bello il confronto di tutti i paesi. Questo fa si che un allenatore sia molto più ricco di esperienza. Ho lavorato in Spagna, Inghilterra e Italia e sono un privilegiato perchè mi piace questa situazione. Per questa ragione posso dire che il calcio italiano posso mi ha migliorato. 
Quando ho parlato a Guardiola e Ibra posso dire che non ho detto nulla di aggressivo, erano solo parole di calcio. Forse un po di pepe ma non granchè, nulla di cosi importante. 
Qualcuno ha detto che ‘dove c’è un campo di calcio, giocatori e qualche pallone io sarò felice’, però sarà cosi anche per me. Io se ho una squadra per allenare con delle condizioni di lavoro buone, con obiettivi definiti, io lavorerò. Ho detto gia che volevo allenare in Spagna, Inghilterra e Portogallo, però se devo lavorare in un altro paese per me non sarà un problema. Non sarà la Germania perchè non parlo tedesco, ma di base posso lavorare in ogni posto. Penso di avere sempre la voglia in questi anni che mi farà lavorare. La Champions è l’eldorado del calcio. Le supercoppe e le intercontinentali sono solo la conseguenza di qualcosa che si è fatto, non sono i titoli che ti fanno esclamare ‘ho vinto la supercoppa’. L’Inter se vuole giocarle però deve vincere domani altrimenti non ci sarà nulla di tutto questo. 
Alcuni portoghesi vogliono che io perda e altri vogliono che io vinca. Io penso a quelli che mi appoggiano.
Prima della partita gestirò bene le emozioni. E’ un giorno normale, sino a quando non si arriva al campo. E’ un rituale che ripeti partita dopo partita. Sono tante partite importanti in cui ci comportiamo cosi. E’ qualcosa da vivere con naturalità. Dopo durante la partita, se un giocatore non ha la capacità di dimenticare il momento che vive, allora non è un giocatore che può stare a questo livello. Questo fa la differenza tra un top player e un vero campione. Dopo la partita sarà sempre una cosa indimenticabile, sia da vincente che da sconfitto e devi vivere la situazione con tranquillità. Se perdi non finisce il mondo e se vinci non finisci la carriera. 
Non abbiamo preparato niente per domani, il Bayern invece da quanto so ha gia preparato le maglie commemorative, il pullman e il resto”,
come si legge su “Fc Inter 1908”.

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