PRETORIA (Sudafrica) – IlBafana Bafana. Nel giorno del trentaquattresimo anniversario della strage di Soweto, un massacro di neri compiuto dai razzisti bianchi nel 1976, è il bianchissimo e biondissimo Forlan a spingere il Sudafrica fuori dal ‘suo’ mondiale. L’attaccante uruguaiano firma una doppietta, riesce persino nell’impresa di zittire per un po’ le terrificanti vuvuzelas e buonanotte suonatori. Adesso i Bafana Bafana sono aggrappati all’ipotesi di un miracolo, tipo un pomeriggio odierno tra messicani e francesi, con verdetto rimandato all’ultimo turno. Un po’ troppo complicata, la faccenda.
Al brasiliano Parreira, il ct dei locali, resta il rimpianto per l’azione che porta al 2-0 dei sudamericani, viziata da un sospetto fuorigioco: un rigore ottenuto da Suarez, con tanto di espulsione per il portiere Khune. Ma, in verità, i sudafricani erano e rimangono una discreta pattuglia di pipponi, con un talento inversamente proporzionale all’entusiasmo. Il 3-0 di Pereira ha aggravato il loro passivo.
PER L’URUGUAY, decisivo è stato Forlan. Il bomber dell’Atletico Madrid ha gettato nel cestino lo 0-0 già nel primo tempo, con un tiro strambo rivelatosi incomprensibile e imprendibile per Khune. A quel punto i gloriosi Bafana Bafana l’hanno buttata in caciara, ma la cronaca non segnala nemmeno una parata da parte di Muslera, il laziale che difende la porta della Celeste. Detto questo, detto tutto.
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