E’ un Marcello Lippi meno presuntuoso e arrogante del solito quello presentatosi in conferenza stampa. Nonostante non pensasse sinceramente di tornare a vincere il trofeo 4 anni dopo la finale di Berlino, credeva di poter fare meglio con gli uomini da lui scelti e mal preparati (parole sue). “Se per un’ora e un quarto in una partita così importante la squadra non riesce ad entrare in partita per motivi psicologici, la colpa è solo dell’allenatore” risponde Lippi alla domanda di un suo collega.”I giornalisti italiani sanno”- continua il CT azzurro – “del rapporto che ho sempre avuto con Totti, non mi pento per le convocazioni fatte ma ero convinto di fare meglio”.Rispondendo ad una domanda sul tardivo inserimento di Quagliarella, uno dei migliori in campo, continua con il leitmotiv della conferenza stampa, assumendosi ogni tipo di colpa. Il tecnico di Viareggio non ha intenzione di allenare da subito una nuova squadra, e il suo più grande rammarico è rivolto alla figuraccia fatta dal calcio italiano intero.
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