CENTURION (Sudafrica) –Giancarlo Abete nella bufera. Il presidente della Figc è sul banco degli imputati dopo la brutta eliminazione dal Mondiale sudafricano per il Lippi-bis, e per aver permesso al ct viareggino di lavorare sempre in autonomia: tante le scelte sbagliate, e soprattutto mai spiegate.
ELIMINAZIONE – L’analisi parte dalla debacle di ieri, la peggiore nei 100 anni di storia italiana: “La partita è andata molto male, soprattutto per 70 minuti non siamo riusciti a fare gioco. Il primo tempo contro la Slovacchia ha lasciato tutti stupefatti e i calciatori con il tempo hanno perso fiducia, ma non è stato un problema di condizione fisica”.
LIPPI – “Non rinnego la scelta di Lippi perchè ho richiamato un allenatore campione del Mondo, con carisma. Ieri si è assunto tutte le responsabilità. Cofermo quindi la mia gratitudine al tecnico che ci ha fatto vincere un Mondiale e stima per le parole di ieri”.
DIMISSIONI? “- “Non ho detto che non mi dimetto, ho detto che questo non coincide con la volontà di richiamare Lippi. Io ho lavorato sempre con onestà e in buona fede. Lippi non è stato lasciato solo, ma è giusto prendermi delle responsabilità nel momento in cui un ct fallisce l’obiettivo. Ripeto, se il problema è legato alla scelta di Lippi, non si pone”.
COME SI RIPARTE – “Con la valorizzazione dei vivai e individuazione di un maggior terreno di confronto con i club”.
PRANDELLI – Il prossimo ct della Nazionale ha chiaramente guardato con gli occhi terrorizzati la partita di ieri e stamane, si è alzato molto preoccupato, ripensando alla squadra che eredita: “Prandelli è sicuramente consapevole. L’ho sentito poche ore fa, ma conosce molto bene il momento che sta attraversando il calcio italiano. Lo presenteremo il primo luglio a Roma”.
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