ROMA – Ci siamo, dovrebbe giocarsi oggi l’ultimo atto del braccio di ferro fra Italpetroli, controllante di As Roma, e Unicredit, l’istituto bancario che vanta crediti per 325 milioni con la società dei Sensi, indebitata di altri 80 milioni con la Monte dei Paschi. L’esito della riunione che si terrà oggi alle 18.30, appare scontato: Unicredit assorbirà tutti i maggiori asset della famiglia Sensi (Roma compresa) che sarà liberata dai debiti e liquidata con una trentina di milioni di euro in immobili. Unicredit pensa di aver bisogno di circa tre mesi per vendere la società: i nomi degli acquirenti restano quelli di , ma in questo periodo la società giallorossa dovrebbe essere gestita da Rosella Sensi, in attesa della conclusione della trattativa. Attenzione, qualora improbabilmente la proposta di Unicredit non dovesse essere accettata dalla Sensi, la palla passerebbe al collegio arbitrale e allora potrebbe succedere di tutto. Tuttavia l’ipotesi decisamente più accreditata è che sia oggi il giorno dei saluti fra la famiglia Sensi e l’As Roma.
Una storia, quella fra la famiglia Sensi e la Roma, iniziata nel 1993, quando Franco Sensi rileva la società dopo l’arresto del presidente Ciarrapico e ha portato in giallorosso alcuni fra i più grandi giocatori nella storia della società: Balbo, Montella, Batistuta, Samuel, Cassano, Emerson, Cafù, Juan e tanti altri, senza dimenticare un settore giovanile che è riuscito a sfornare campioni del calibro di Totti e De Rossi. Cinque i titoli vinti dalla società giallorossa nell’era Sensi: lo scudetto del 2001 con Capello, poi due Coppe Italia e due Supercoppe. Una storia bella, lunga e tormentata, che dovrebbe scrivere oggi la sua ultima pagina.