E’ orgoglioso, tremendamente orgoglioso. Da due anni si parla di un suo probabile addio alla Juve, ma è sempre lì. David Trezeguet: l’indesiderato, forse. Ma anche l’icona, l’idolo della gente che con il tempo e nel tempo ha imparato ad apprezzarlo. Mi ricordo un gesto recente, dopo l’ennesima prodezza e un nervosismo strisciante: si rivolse alla tribuna d’onore e mandò un segnale chiaro, il desiderio di tagliare la corda. Nel 2008 la Juve non prese Milito perché prigioniera di David. L’estate scorsa altre manovre in attacco furono condizionate dal contratto – oneroso – sottoscritto in tempi non sospetti. Ma adesso che siamo ad appena un anno dalla scadenza, non ci sono alternative: rinnovo, oppure addio. Rinnovo difficilissimo per non dire impossibile. Addio, quindi, dietro l’angolo. Mi stupirei se la Juve lo lasciasse andare a parametro zero, non sarebbe intelligente.
Qualche giorno fa, in trasmissione a Sportitalia, ho incontrato un pirotecnico e incisivo Antonio Caliendo. Già, proprio il manager di Trezeguet. Dicendo e non dicendo, facendo intuire e senza approfondire, Caliendo ha aperto le porte al Napoli. Ha lasciato capire che il suo assistito francese rinuncerebbe a una parte del lauto contratto pur di andare all’ombra del San Paolo. Caliendo ha aggiunto che la semplice idea intrigherebbe Trezeguet, franco-argentino dal sangue caldo e particolarmente sensibile all’entusiasmo della folla. Poche tifoserie come a Napoli ti fanno sentire importante, indispensabile. E David ha bisogno di affetto per dimenticare qualche stagione in chiaroscuro.
Conosciamo qual è la posizione di De Laurentiis. Una posizione, se vogliamo, logica: no agli ultratrentenni, la società cerca giovani di talento e in grado di aprire un ciclo. Per questo motivo ha sbattuto la porta in faccia a Fabio Cannavaro, che sarebbe tornato di corsa e cancellato qualsiasi ipotesi araba. Per questo motivo ha scavalcato Mazzarri che stava parlando con Luca Toni per spiegargli il progetto tattico. Quando sembrava tutto in dirittura, De Laurentiis ha detto “no grazie, Toni non mi interessa”. Un segnale di coerenza.
Però, ci sono le eccezioni. Di solito hai una linea, non intendi tradirla e andare fuori strada. Acquisti autovetture fiammanti, poi ti capita una Porsche del 2000 – magari in splendide condizioni – e come ti comporti? Non ci pensi? Trezeguet può essere uno strappo alla regola. Ma non è detto – anzi – che lo sia.
Fonte: Calciomercato.datasport.it
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