MILANO – Poco più di un’ora di allenamento e poi quaranta minuti di lezione con i senatori della squadra. E’ stata la prima mattinata sul campo della Pinetina di Rafael Benitez, salutato da un migliaio di tifosi nerazzurri accorsi ad Appiano Gentile per vedere il nuovo tecnico all’opera. “Vai Rafa”, “Portaci Mascherano” e “Ci vediamo a San Siro”, gli hanno urlato gli appassionati dalla tribuna del centro sportivo. Lui ha risposto con un cenno della mano, prima di riprendere a impartire indicazioni in pantaloncini, maglietta e calzoncini.
Prima un po’ di corsa tutti insieme, poi palleggi sul posto ed esercizi di possesso palla a campo sempre più ampio e alla fine ancora qualche giro di corsa a gruppetti, stretching e addominali. Un allenamento che ha messo in evidenza qualche differenza rispetto ai metodi di Josè Mourinho che utilizzava il pallone dall’inizio alla fine della seduta e divideva la squadra in piccoli gruppetti impegnati su più campi, pronti a scambiarsi in continuazione. Applausi da parte del pubblico, ovazioni per ogni intervento difensivo di Javier Zanetti, che si è unito alla squadra oggi dopo aver fatto il commentatore in Sud Africa per una tv messicana (Amantino Mancini, sempre in bilico tra Inter e Milan, ha svolto i test medici e potrebbe seguire un programma personalizzato nei prossimi giorni) e qualche attenzione supplementare per Mario Balotelli, che ha varcato i cancelli della Pinetina per ultimo ma in orario, dopo i sette minuti di ritardo di lunedì. “Corri Mario”, ha scherzato qualcuno di fronte alla caratteristica andatura dinoccolata del giovane attaccante. Ma dagli spalti (dove un ragazzo non si è sentito bene per il gran caldo) sono arrivati anche incoraggiamenti per il baby-campione: “Vai Mario”. E lui ha risposto con un timido saluto. In campo ha provato qualche numero dei suoi ed è stato marcato stretto da Esteban Cambiasso: “Appoggia Mario”, “Vai su quella palla”, i continui incitamenti del Cuchu.
Alla fine il centrocampista argentino è passato dall’altra parte della cattedra: insieme agli altri senatori presenti (Zanetti, Ivan Ramiro Cordoba e Thiago Motta) ha ascoltato una vera e propria summa dei principi calcistici di
Benitez. Molto bella la scena con lo spagnolo intento a mimare movimenti e situazioni di gioco per quasi tre quarti d’ora davanti ai quattro calciatori attenti come scolari. Nel gruppetto anche i due assistenti tecniciGiuseppe Baresi e Daniele Bernazzani, mentre il vice di Benitez, l’argentino Mauricio Pellegrino, in precedenza aveva diretto alcune fasi dell’allenamento esprimendosi già in italiano.
A fine allenamento, approfittando delle presentazioni dei nuovi acquisti Jonathan Biabiany (uno dei più vivaci nel
corso della mattinata sul campo) e Luca Castellazzi, Benitez ha lanciato un paio di messaggi sulle gerarchie all’interno della squadra. “Biabiany è un giocatore offensivo, veloce e di qualità, potrà fare la differenza in molte partire. E Castellazzi è un portiere di esperienza e qualità che può creare competizione nel suo ruolo”. Anche Julio Cesar è avvisato. Il pacioso Benitez inizia a mettere le cose in chiaro: l’Inter del “triplete” non può permettersi nessun calo di tensione.
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