TORINO – Intervistato a tutto campo dal Corriere dello Sport Marotta oltre a parlare di Juventus in generale si sofferma anche a parlare dei possibili nuovi acquisti, visto che finora la piazza non si è entusiasmata per la mancanza di grandi nomi in entrata: “Per cancellare certi pregiudizi – dichiara Marotta – basta rivisitare la storia bianconera, l’hanno scritta campioni scovati in piccoli club e diventati grandi a Torino. Anastasi e Gentile s’erano messi in luce nel Varese, Prandelli e Cabrini tra Cremonese e Atalanta, Conte era cresciuto nel Lecce, Ravanelli aveva stupito alla Reggiana, vogliamo rinverdire quella tradizione”.
Marotta parla poi delle priorità di mercato dei bianconeri: “Prioritari sono due: un terzino sinistro e un esterno destro. Gli altri sono legati a operazioni parallele, incastri obbligati dalla nuova realtà del mercato: non è più tempo di spese folli, il potere d’acquisto deve essere pari ai ricavi, d’altronde i Messi e i Cristiano Ronaldo non sono alla portata di nessun club italiano”.
Poi una battuta su Dzeko, al centro di un’interminabile trattativa di mercato: “Il prezzo fissato dal Wolfsburg per Dzeko è alto e i club concorrenti hanno risorse maggiori. Però fa piacere che il centravanti bosniaco abbia espresso gradimento per un’eventuale destinazione bianconera, vuol dire che l’appeal rimane forte”.
Infine su Elia e Aogo: “Soffermatevi su un aspetto statistico dell’amichevole con l’Amburgo: nella formazione iniziale c’erano Ekdal, Motta, Lanzafame, De Ceglie, il giovanissimo Ferrero… età media bassa, freschezza e qualità. Se questa è la filosofia, sia Aogo che Elia sono da Juve, però occorre sempre trovare un punto d’incontro tra le nostre esigenze e quelle del club proprietario dei cartellini”.