NEWS ITALIA – Il ct dell’Italia Cesare Prandelli ha concesso recentemente una lunga intervista in cui ha raccontato la sua storia come allenatore: “Mi dà fastidio non avere vinto nulla, se non due scudetti e un Viareggio con le giovanili, ma so che succederà presto. Io sono fortunato. L´allenatore è sempre solo. Fino a quando non si confronta con la squadra. Non posso dire di avere amici tra i colleghi, ho frequentato a lungo solo chi ha fatto il corso con me a Coverciano: Colomba, Sandreani, Novellino. Rifletto su come sia stato possibile che una squadra campione del mondo non sia riuscita a farsi amare e sia andata in giro a prendere fischi. Se i tempi non cambiano, dobbiamo provare a cambiarli noi. Forse bisogna tornare alla semplicità. Stiamo annegando nel calcio dei paradossi. Ci sono autisti che in due mesi diventano dirigenti o procuratori, buoni calciatori che dopo un colpo di tacco vengono celebrati come campionissimi e si fa fatica a convincerli che si è trattato di un episodio. Questo è il paese delle scorciatoie. Io predico ai miei giocatori: non tutto vi è dovuto, dimostratemi che sapete essere generosi e curiosi”.