L’Italia non vince da sette partite e da nove mesi, dal 2009, dal successo in amichevole sulla Svezia. E allora Cesare Prandelli, per sfatare il tabù e cominciare con il piede giusto la fase di qualificazione a Euro 2012 in Estonia, domani sera a Tallinn, si trasforma in c.t. bifronte: allenatore, ma anche psicologo. “L’aspetto psicologico per un calciatore è fondamentale. Il mio lavoro non è solo quello di campo”. E allora passa in rassegna i suoi “cavalli”, quei purosangue su cui punta forte, e con i quali ha parlato singolarmente per motivarli e tirarne fuori il meglio. Gli altri concetti prandelliani sono trasparenza, sulla formazione, annunciata per 10/11, e la ricerca del bel gioco, della qualità, concetto reiterato dall’ex tecnico della Fiorentina.
PAZZINI — “Il Pazzo (dice proprio così ndr) l’ho trovato maturato dal punto di vista dell’atteggiamento. Sta bene fisicamente, meglio di altri”.
CASSANO — “Ha bisogno di sentire l’affetto dei suoi interlocutori. Se sente che gli altri sono sinceri con lui, si apre completamente. Come va la sua schiena? Come condizione mentale è al cento per cento, dal punto di vista fisico valuteremo a partita in corso se può reggere i 90’. Schierato a sinistra nel tridente? Le cose più importante le fa sul centrosinistra. Stiamo cercando la posizione che lo può esaltare di più, per liberarlo per i suoi uno contro uno”.
DE ROSSI — “Abbiamo fatto una bella chiacchierata. Ha grandi qualità, si deve assumere la responsabilità di diventare un punto di riferimento”.
PIRLO — “Mi aspetto che faccia quello che sa fare. Dobbiamo cercare di non dare riferimenti: se gli metteranno un uomo addosso, sia Montolivo che De Rossi possono impostare il gioco. Sono curioso di vederli insieme”.
DUBBIO IN PORTA — “E’ l’unico di formazione. Sirigu e Viviano stanno entrambi bene. Dare la formazione prima può servire anche per unire ulteriormente chi scenderà in campo”.
QUALITA’ — “Quando un bambino è più bravo, come destrezza, deve essere premiato e valorizzato. Dobbiamo ritornare a questo tipo di scelte e valori. L’input del calcio di qualità deve partire dal calcio giovanile, poi i grandi club agiranno di conseguenza di fronte ad una diversa situazione. I concetti di gruppo e bel gioco devono andare di pari passo”.
L’ESTONIA — “Il campo è piccolo, hanno almeno 4 buoni giocatori”.
COSE DA MIGLIORARE — “Attenzione a applicazione ci sono sempre state, da parte dei giocatori, ci vuole meno rispetto in allenamento, in partitella, ad esempio. Cioè, nel club i miei giocatori non hanno problemi a richiamare i compagni a non voler mai perdere palla, qui ancora questo atteggiamento non c’è”.
ASTINENZA DA VITTORIA — “Dobbiamo scacciare i pensieri negativi. L’idea di non aver mai vinto nell’anno può pesare sulla squadra. Sarebbe un disastro non vincere? Se perdiamo queste due partite sarebbe quasi un disastro. Ma non è un luogo comune dire che non ci sono partite facili, è davvero così”.
MERCATO E CAMPIONATO — “Il mercato fa sempre sognare tutti, ma vedo un campionato più equilibrato di quelli (recenti) passati”.
BORRIELLO — “L’ho convocato, come Amauri, per conoscerlo. Loro due, più Gilardino e Pazzini saranno quelli che in prospettiva saranno considerati come centravanti”.
SERENITA’ — “Come sto io? Sono sereno, se avessi già la tensione addosso adesso, domani sera mi dovreste portare in ospedale”.
Fonte: gazzetta.it