NEWS ESTERO – Lo riporta la Gazzetta dello Sport: David Villa ha mandato commosso un messaggio di incoraggiamento ai minatori cileni incastrati a 700 metri sotto terra, il quotidiano rosa svela un curiosissimo retroscena. “Mio padre, Mel, iniziò a lavorare in miniera da bambino, come guaje. Ci ha passato 27 anni. A 43, quand’era piconero, successe un incidente, un crollo, e lui rimase sotto. Fu tra i fortunati che si salvarono, venne estratto in tempo dai compagni che scavarono per giorni. Non andò bene a tutti: ci furono quattro morti, i superstiti vennero pensionati. Ecco, quando ho sentito dei minatori cileni mi è venuto naturale un salto nel tempo, e sono tornato al mattino in cui arrivarono a casa per dirci che c’era stato un crollo in miniera, e che papà era rimasto sotto. Mi sono ricordato l’espressione della mamma alla notizia, la disperazione mista alla voglia di non smettere di sperare, e mi è venuto da piangere. Io spero ardentemente che i 33 di San José ce la facciano tutti, e tornino presto dalle loro famiglie. Sento sulla mia pelle la loro sofferenza perché la conosco, e so che la cosa di cui più hanno bisogno adesso è il coraggio, quelli che stanno sotto e quelli che aspettano fuori. Quando papà venne salvato, la prima cosa che mi disse fu “David, te lo prometto, tu non farai il minatore, tu giocherai a calcio”. E c’ è riuscito, l’ ha mantenuta…”.
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