AIC, Oddo: “Vogliamo gli stessi diritti di tutti i lavoratori”

AIC – Nuova puntata sullo sciopero indetto dai calciatori; Massimo Oddo espone le ragioni che hanno portato a questa decisione: “Innanzitutto voglio ricordare che le istanze dei calciatori in questo contesto non sono in alcun modo di carattere economico: al di là delle polemiche sul cosiddetto sciopero dei miliardari, non dimentichiamo che come AIC rappresentiamo i tanti calciatori sotto contratto con piccole società, e non tutti guadagnano cifre importanti; inoltre i diritti sono una questione di principio, e appartengono a tutti, ricchi e meno ricchi, privilegiati e non. Processeremmo diversamente due persone per omicidio, a seconda del suo reddito? No, e qui il principio è lo stesso. Le richieste avanzate dalla Lega Serie A sono inaccettabili per noi: la volontà è quella di tornare ai primi anni ’80, quando i calciatori erano in tutto e per tutto proprietà delle società, e non vogliamo certo perdere i diritti che ci siamo guadagnati in tutti questi anni, che sono i diritti di qualunque genere di lavoratore”. Citati i casi dello juventino Grosso e del romanista Baptista, che hanno più volte rifiutato le destinazioni proposte nel corso dell’ultima sessione estiva di mercato. Su questo, Oddo spiega: “Siamo pronti a cercare una soluzione per quanto riguarda il concetto di flessibilità dei contratti, e da tempo abbiamo contattato la Lega per stabilire un incontro, senza ottenere risposte soddisfacenti, ma ricordiamoci che le nostre condizioni sono protette dalla Legge 91, una legge dello Stato, non relativa soltanto ai calciatori. Anche noi possiamo riscontrare alcuni problemi, di qualsivoglia genere, nel momento in cui la società di appartenenza ci intima di spostarci; dunque non possiamo accettare una violazione di quelli che sono i diritti di tutti i lavoratori, oltre che di tutti gli esseri umani, e prima di avviare un negoziato attendiamo il verificarsi di una forte apertura da parte della Lega“.


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