RUBRICHE- Con un pò di ritardo arriva la quinta puntata della rubrica di calciomercatoweb, ‘l’allenatore nel pallone’. La quinta giornata di campionato ha sottolineato come sia livellato e pazzo questo campionato. Prima di cominciare mettiamo in risalto alcune parole di Michel Platini, che sta pensando di modificare alcune regole per la Champions League:”Guardando il campionato italiano sto pensando di introdurre una nuova regola per le sfide ad eliminazione diretta: nel confronto andata e ritorno in caso di parità di reti non vincerà la squadra che fa più gol fuori casa, ma quella che ne fa di più in casa“. Un’ispirazione giusta, visto che in Italia il fattore campo funziona al contrario: chi perde in casa vince fuori casa…intanto De Laurentiis ha ordinato, dalle vele di Scampia, l’antidoto “anti- fifa San Paolo” per somministrarla ai suoi giocatori ogni volta che devono giocare in casa.
Primo posto: Il “tapiro Canà” della settimana va all’allenatore del Cesena Massimo Ficcadenti. Dopo la partenza a razzo del suo Cesena, che dopo 3 partite era in testa alla classifica, i bianconeri si presentano al Manuzzi per affrontare il Napoli dopo la sconfitta infrasettimanale di Catania. Nelle prime 3 gare Ficcadenti aveva programmato una difesa robot: zero gol subiti contro Roma, Milan e Lecce. In due partite il Cesena ha preso tutti i gol che doveva prendere prima: ben 6 da Catania e Napoli. A proposito, la sfida coi partenopei è andata benissimo fino a quando non è entrato in campo per gli uomini di Mazzarri un certo Edinson Cavani. Al 70° minuto il Cesena è in vantaggio grazie al gol di Parolo, peccato che una volta entrato in campo l’attaccante uruguayano Ficcadenti non ci capisce più nulla: al 71′ Cavani prende palla a sinistra, dribbla un uomo (a Palermo si stropicciavano gli occhi…Cavani dribbla!!!) e serve con un no-look (altro stropicciamento a Palermo) Hamsik che mette in mezzo per il Pocho Lavezzi che pareggia. Passano pochi minuti e l’arbitro decide di emulare Russo a Brescia, rigore su Zuniga con fallo 2 metri fuori area: Hamsik fa 2-1. Il Cesena si sbilancia e in pochi minuti prende 567 contropiedi dai velocisti del Napoli: Cavani parte sulla destra, salta due uomini, rientra sul sinistro e la piazza sul secondo palo:3-1 (a Palermo credono di sognare). Passano altri due minuti e Lavezzi parte per l’ennesimo contropiede, serve Cavani che da sinistra realizza il classico gol alla Del Piero con ragnatela tolta dall’incrocio opposto (a Palermo c’era chi si buttava dalla finestra: mai visto l’uruguayano fare gol del genere con i piedi che si ritrova). Ficcadenti scende dalla luna e i tifosi del Cesena guariscono dall’epidemia di masochismo che li aveva presi dopo la terza giornata (vedi terza puntata della suddetta rubrica).
Secondo posto: al secondo gradino del podio, udite udite, si piazza l’allenatore dell’Inter, Rafa Benitez!!! Il tecnico spagnolo arriva a Roma facendo il bullo:”Se vinco a Roma sono più forte di Mourinho, lui qui ha perso“, aveva dichiarato prima di arrivare all’Olimpico. La partita è brutta e nel primo tempo c’è solo un episodio da segnalare: Christian Chivu dimostra a Benitez che non ha neanche un pelo più forte di Mourinho. Al 40′ il rumeno si fa 50 metri di corsa per arrivare davanti alla panchina dello spagnolo e farlo diventare più piccolo del grande puffo: una cazziata (scusate il francesismo, ma non trovo un termine che rende l’idea come questo) che se venisse fatta allo specialone scomparirebbero tutti i Chivu esistenti sulla faccia della terra!!! Motivo?! L’anarchia di Eto’o che non torna mai ad aiutare il rumeno che si trova in mezzo tra Menez e Cassetti! Altro che più forte di Mou, se il camerunense avesse fatto l’anarchico con il tecnico lusitano, si sarebbe ritrovato con una doccia pronta per lui accanto alla panchina, neanche per perdere il tempo di arrivare negli spogliatoi. Nel secondo tempo si fanno male Pandev e Milito e Benitez, grazie al super mercato estivo di Branca (anche qui ci sarebbe da scrivere un articolo), è costretto a mettere Coutinho e Muntari per mancanza di punte in panchine: risultato? il baricentro si abbassa, Ranieri (che nel frattempo ha recuperato la ragione) capisce che può vincere la partita e mette Vucinic: al 92′ il montenegrino viene servito da un cross di De Rossi, pollifica Maicon e Lucio buttandosi “a pesciolino” sul pallone: palla all’angolo con Julio Cesar battuto e Benitez torna da Roma più piccolo di una formica.
Terzo posto: al gradino più basso del podio si piazza l’allenatore del Cagliari, Bisoli. Il tecnico dei sardi si presenta al posticipo contro la Juventus convinto di poter fare il colpaccio: “Lo ha fatto il Palermo, perchè non possiamo farlo noi?! E poi non possiamo perdere con una squadra dipendente da un giocatore che ha 40 anni come Nedved!”. Proprio il tecnico della Juventus, Gigi Del Neri, aveva detto nella conferenza stampa pre-partita che la Juve è Krasic-dipendente, chiamando inspiegabilmente il quarantenne ceco con un altro nome: ‘Krasic’, sarà un soprannome nuovo per Pavel in lingua slovacca. Al di là di tutto, Bisoli ha sbagliato a sottovalutare una squadra dipendente da Nedved, visto che ha perso 4-2 con triplettona della ‘furia ceca’. A fine partita Bisoli ha commentato così:”Ma Nedved quando deciderà di smettere di giocare a calcio?!”.
Classifica alla quinta giornata:
1°posto: Ranieri (Roma) 8 punti e un tapiro Canà.
2°posto: Mazzarri (Napoli)- De Canio (Lecce)- Guidolin (Udinese)- Ficcadenti (Cesena) 7 punti e un tapiro Canà a testa.
6°posto: Del Neri (Juventus) 4 punti.
7°posto:Mihajlovic (Fiorentina)- Allegri (Milan)- Ventura (Bari)- Benitez (Inter) 3 punti.
11°posto: Rossi (Palermo)- Gasperini (Genoa)- Reja (Lazio)- Bisoli (Cagliari) 1 punto.
N.b.: se alla fine dell’anno ci saranno allentori a pari merito vincerà chi ha più tapiri Canà in cascina.