Fonte: Calciomercato.it
ROMA – Scrivere adesso della Lazio è più semplice di rubare i calciatori a una neo-retrocessa.
Perciò, lasciarsi andare a facili entusiasmi dettati solo dal piacere per il gioco espresso dalla capolista non farà parte di questo articolo.
L’unico ospite ammesso sarà la matematica: storicamente, la migliore amica dei giornali italiani. Al pari della passione degli inglesi per le classifiche.
Seguiamo, dunque, i numeri:
SERIE A 2010-11 (dopo 9 giornate)
1°: Lazio, 22 punti.
2°: Inter, 18 punti.
3° Milan, 17 punti.
4° Juventus, 15 punti.
Le prime quattro posizioni. Le uniche utili per ottenere la qualificazione alla prossima Champions League.
Ma sapete qual è il dato più interessante che se ne può trarre?
La media punti.
2,44 punti a partita per la Lazio; 2 per l’Inter; 1,89 per il Milan; 1,67 per la Juventus.
Ed ecco cosa dà risalto alla media punti della stagione in corso:
SERIE A 2009-10 (Classifica Finale)
1°: Inter, 82 punti. Media: 2,15 a partita.
2°: Roma, 80 punti. Media: 2,10 a partita.
3°: Milan, 70 punti. Media: 1,84 a partita.
4°: Sampdoria, 67 punti. Media: 1,76 a partita.
In altre parole: con l’attuale tendenza, se venisse rispettato quanto successo nella scorsa stagione, non solo la Juventus non accederebbe alla Champions League, ma la Lazio vincerebbe di gran lunga lo Scudetto. E qui è lecito che i rispettivi tifosi attuino le scaramanzie che reputano necessarie.
Saltando ancor più indietro nel tempo – per precisione, alla Serie A 2008-09 -, l’asticella dei piazzamenti finali subisce ulteriori variazioni: per vincere il campionato, l’Inter ha inanellato 84 punti, con una media di 2,21 a partita; più giù Juventus e Milan, a pari merito con 74 punti e una media di 1,94; al quarto posto i 68 punti della Fiorentina, la cui media si attesta a 1,78.
Ma sviscerare queste tabelle grigie non ha il forte impatto che può invece avere la loro analisi.
Stando alle prestazioni recenti del massimo campionato italiano, insomma, per ottenere i migliori piazzamenti della Serie A 2010-11, la classifica finale dovrà assomigliare a questa:
SERIE A 2010-11 (Classifica Finale)
1°: ???, 83-84 punti.
2°: ???, 79-80 punti.
3°: ???, 73-74 punti.
4°: ???, 68-69 punti.
I giochi sono fatti. Se la Lazio vorrà credere almeno nella qualificazione preliminare alla Coppa dalle grandi orecchie, allora dovrà capitalizzare altri 46-47 punti nelle prossime 29 partite. Un po’ come affermare che mancano 16 vittorie alle 7 già incasellate nell’attuale stagione. Insomma: la Lazio di Reja è a poco meno di metà percorso per centrare l’Europa che conta. E non siamo che a novembre.
Ma l’asticella, inevitabilmente, si solleva, quando si parla di qualificazione diretta. Per quella, serviranno 73-74 punti finali. Sottraendo gli attuali 22 della banda di Reja, ne mancano 51-52. Uguale: 24 vittorie, di cui 7 già conseguite. Mancano 17 partite a punteggio pieno, su 29 ancora da disputare. Un sogno credibile? Forse.
Infine, l’utopia. Per toccare quella vetta che nessuno osa nominare, bisognerà totalizzare almeno 83-84 punti in classifica. Stando ai ragionamenti di cui sopra: almeno 28 vittorie in Serie A di qui a giugno. Tolte le celeberrime 7 già conquistate, la matematica afferma che alla Lazio mancano 21 vittorie per conquistare la Serie A.
Ma, con questa considerazione, si chiude il cassetto dei voli pindarici, per aprire quello delle situazioni avverse. Come è noto, tutti i campionati di calcio si decidono nelle ultime giornate. E il calendario della Lazio è tra i più proibitivi: se fino ad oggi ha, bene o male, affrontato sempre squadre o in crisi (Fiorentina, Bari, Cagliari…), o in lieve depressione di risultati (Brescia, Milan, Palermo…), le peggiori insidie di quest’annata sono riservate proprio agli ultimi turni, quelli decisivi per le sorti di un’intera stagione.
Diamo un occhio a queste partite:
33° Giornata: Catania-Lazio.
34° Giornata: Inter-Lazio.
35° Giornata: Lazio-Juventus.
36° Giornata: Udinese-Lazio.
37° Giornata: Lazio-Genoa.
38° Giornata: Lecce-Lazio.
Tradotto in logica: una delle serie più ostiche – se non la peggiore in assoluto – che si potesse desiderare.
Non sarà facile. Sostanzialmente impossibile incasellare più vittorie consecutive con questa mole di avversità. Per questo, se i biancocelesti vorranno continuare a sognare, il monito perentorio sarà uno soltanto: fare più punti possibile prima del proverbiale “rush” finale. Vincere adesso, e vincere tanto. Paradossalmente, a conti fatti, forse sarà meglio cominciare a considerare il prossimo derby per quello che è: la più importante sfida-Scudetto romana degli ultimi 10 anni. In bocca al Lupo?
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