Europa League/Verso Lech Poznan-Juventus

EUROPA LEAGUE LECH POZNAN JUVENTUS – Coprirsi bene, mercoledì sera a Poznan, è una precauzione che farà comodo al fisico, visti i 13 gradi sotto zero che s’annunciano dentro lo «Stadion Miejski», lo stadio della città; e aiuterà l’assetto della Juve, dopo i tre gol beccati all’andata dai polacchi. Perdere, vorrebbe dire addio all’Europa League già dal girone eliminatorio, sempre che la Coppetta sia davvero vitale nelle menti bianconere. Dubbio legittimo, riavvolgendo i pensieri che finora si sono alternati sugli obiettivi della stagione juventina. Abbinando vittoria e nome del casato, come tutti fanno, non resterebbe che arrivare almeno in finale, che a maggio si tinge sempre di un certo prestigio. Come pure voglia di riaprire la bacheca ce l’ha chi questa maglia se l’è portata anche nel tour della serie B: «Sarebbe ora di vincere qualcosa», da Del Piero a Chiellini. Uscire dall’Europa League, con i premi ora garantiti dalla Uefa, sarebbe solo un inconveniente, non qualificarsi per la prossima Champions League, invece, un danno da venti milioni di euro in su. E i conti, bisogna farli con la Juve disponibile sul campo, al momento: il che significa due attaccanti contati, Amauri è infortunato e Quagliarella non utilizzabile, come pure senza tesseramento europeo è Aquilani, il regista titolare. Cui vanno aggiunti i diversi infortuni che hanno pesantemente condizionato il turn over di Del Neri. Non a caso, dopo l’ultimo pareggio, sorridendo il tecnico aveva ben spiegato la situazione: «Dite che sarebbe meglio uscire? Dobbiamo giocarla l’Europa League, e allora meglio vincere e passare il turno. È un po’ come le amichevoli del giovedì: se devi correre, meglio vincere».

Tornando al clima, la minima serale, che si aggira intorno ai due gradi sotto zero, avrà un crollo pazzesco: meno undici domani, meno tredici mercoledì, secondo le previsioni dell’istituto meteorologico polacco. Andrà peggio, perché umidità (96%) e velocità del vento (20 nodi, circa 40 chilometri orari) abbasseranno la temperatura percepita intorno ai 30 gradi sotto zero. La Juve si sta attrezzando, e nelle borse da imbarcare sull’aereo, ci saranno particolari maglie a tenuta termica, mutuate dai fondisti scandinavi. Fondamentali saranno pure gli speciali tacchetti per le scarpe, visto che a tali temperature il terreno di gioco è il primo fattore di rischio per le articolazioni. «In queste condizioni climatiche – spiega Vincenzo Pincolini, storico preparatore atletico di Sacchi e ora al Lokomotiv Moscai particolari sono decisivi. Bisogna riscaldarsi molto bene, così come chi parte dalla panchina deve coprirsi in maniera adeguata: non è semplice stare seduti a quelle temperature». L’ultima partita del campionato russo l’ha giocata a meno 18: «Quando affronti squadre abituate a quelle temperature, come può essere il caso della Juve, possono essere delicati i primi venti minuti, quando tu puoi andare un po’ più piano, e loro sparati. Molto importante, allora, è il giorno prima della partita, per testare campo e clima». Domani, sera di vigilia per la Juve: farà già abbastanza freddo.

FONTE: LA STAMPA.IT

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