JUVENTUS KRASIC CORRIERE DELLO SPORT NEDVED MILAN / Roma – Lunga intervista concessa al Corriere dello Sport da Milos Krasic, il colpo migliore del mercato bianconero. Tanti gli argomenti toccati dall’esterno serbo che racconta anche un retroscena: in passato fu molto vicino al Milan. Ecco parte dell’intervista:
Milos Krasic, quando ha sognato per la prima volta la Juventus?
“A undici anni, quando diventò la squadra di Vladimir Jugovic, il calciatore serbo che ha vinto più di tutti. Per noi ragazzini era un idolo, anche se io avevo un debole per Predrag Mijatovic”.
Il Vojodina è un trampolino per la gloria: approdo in prima squadra, debutto nelle nazionali giovanili, la fascia di capitano, le sirene russe. E in mezzo – storia che pochi conoscono – uno stage al Milan.
“Avevo sedici anni, fu un’esperienza bellissima. Con me c’era Milan Stepanov che adesso gioca in Turchia. Ci allenavamo con la Primavera di Tassotti e spiavamo i grandi campioni rossoneri: Shevchenko, Gattuso, Rui Costa…”.
Dicono che il Milan allacciò una trattativa attraverso Franco Baresi, ma il Vojodina chiese troppo e finì tutto in bolle di sapone.
“Non so, a noi avevano detto che era uno stage e non un provino, perciò non ci eravamo fatti illusioni. Ci bastava respirare l’atmosfera di Milanello, assorbire metodi di lavoro che ignoravamo”.
Il Manchester City ha insistito fino all’ultimo…
“Volevo solo la Juve”.
Stankovic le chiedeva di andare all’Inter…
“Non so dire, sinceramente, se il club nerazzurro avesse inoltrato un’offerta concreta, ma non sarebbe cambiato nulla: la mia scelta era fatta. Con Dejan si scherzava sul mio futuro, ma accanto alle battute c’erano i consigli: mi ha aiutato a capire l’importanza e la bellezza del campionato italiano”.
Pavel Nedved: un paragone ingombrante?
“Ieri un grande campione, oggi un dirigente sempre vicino alla squadra: non posso dire io se gli somiglio davvero, mi onora il fatto che abbia voluto dedicarmi belle parole”.
La corsa: la sua caratteristica, la sua dote migliore, la sua forza…
“Ma non sono solo veloce: un po’ della creatività tipica dei calciatori serbi ce l’ho anch’io”.
Avrebbe potuto utilizzarla per innescare Edin Dzeko, invece…
“Ha scelto il City, peccato perché è un grande calciatore: basta guardare il valore dei club che l’hanno cercato per comprenderne le qualità”.