JUVENTUS INTER MATRI – Tuttosport, ha intervistato in esclusiva Alessandro Matri, match-winner del Derby d’Italia:
Buongiorno Matri, come va il costato?
«Fa male. Malissimo. Non è una cosa grave, ma il dolore è fastidioso. Se si giocasse domani non potrei farcela, speriamo che ora di domenica…»
La diagnosi dice: «Lieve distrazione di un piccolo muscolo intercostale, recuperabile in settimana». E’ stato lo scontro con Maicon?
«In realtà non credo. E’ vero che quando Maicon mi ha anticipato mi è sembrato di essere travolto da un treno merci (ride, ndr), ma la fitta l’ho sentita staccando di testa con Ranocchia, forse è stato nella torsione del busto».
Com’è andato il giorno dopo la grande notte?
«La giornata perfetta dopo la sera perfetta. Messaggi, complimenti, titoli sui giornali…».
Si è accorto cosa vuole dire essere il centravanti della Juventus…
«Beh, a essere sincero io non mi sono ancora reso bene conto di quale sia la dimensione della Juventus, che è sicuramente enorme. Vivo questo momento magico, il gol all’Inter, l’entusiasmo dei tifosi, ma devo ancora realizzare bene di essere il centravanti di una squadra così grande».
Se l’aspettava, all’inizio, di arrivare al punto in cui è arrivato?
«Io sono uno che vive alla giornata, quindi cerco di non vivere troppo fra le nuvole, però mi pongo sempre degli obiettivi e quello di arrivare in alto me l’ero posto quando ho iniziato a giocare a pallone».
Se all’epoca le avessero detto: un giorno sarai il centravanti della Juventus e deciderai una sfida con l’Inter, cosa avrebbe risposto?
«Avrei riso. Ma sotto sotto avrei pensato che non era un’ipotesi tanto incredibile. Non ho mai fatto il passo più lungo della gamba, ma ho sempre creduto nei miei mezzi».
Dopo la vittoria sull’Inter la Champions è più vicina?
«Dopo la vittoria sull’Inter c’è il Lecce e io sto pensando a quella partita, per cui servirà concentrazione massima. Scordiamoci l’Inter e pensiamo a domenica, anzi io penso all’allenamento di domani. Ve l’ho detto che faccio sempre un passo per volta, no?».