JUVENTUS AQUILANI A TUTTO CAMPO – In una lunga intervista rilasciata ai microfoni di Sky Sport, il centrocampista Alberto Aquilani ha parlato di Juventus, del suo futuro e di tanti altri temi:
Alberto, oggi abbiamo cercato un posto nuovo per fare questa intervista: dove di solito fate colazione. E’ una novità introdotta da Delneri: tutti insieme prima dell’allenamento. E’ una cosa un po’ particolare, no?
“Sì, sicuramente insolita. Di solito facevamo colazione tra di noi, ma non era obbligatorio, tra virgolette. Lui ci fa venire qui la mattina presto, vuole che facciamo colazione bene – come dice lui -; una colazione genuina, con prodotti che fanno bene al corpo e quindi ci troviamo bene. A parte che arriviamo un po’ presto, però ci troviamo molto bene”.
Cosa mangia un calciatore a colazione?
“La solita colazione: latte, caffè, biscotti, poi magari per chi vuole c’è un po’ di bresaola, un po’ di formaggi. Un po’ all’inglese, però specialmente biscotti”.
Chi è che mangia di più tra di voi?
“Felipe Melo e Chiellini”.
Come giudichi la tua esperienza bianconera?
“Io sono venuto qui con la speranza di trovare un po’ di continuità dopo due anni in cui avevo giocato veramente poco. Comunque sono venuto in prestito e sapevo anche di correre qualche rischio, perchè sai…vai in prestito, in una squadra importante come la Juventus e poi magari non giochi neanche lì. Quindi sono contento di aver trovato tanta continuità. Ovvio che poi quando giochi così tante partite ci sono dei momenti in cui le cose vanno meglio e dei momenti in cui vanno peggio, perchè comunque non sei più abituato a fare tutte queste partite insieme; erano quattro o cinque anni che non facevo così tante partite, in continuazione, una dopo l’altra. Però sono soddisfatto. Ovviamente i risultati della squadra, comunque sia, condizionano anche le prove dei singoli giocatori, quindi questo vuol dire anche che magari i singoli non hanno fatto così bene per aiutare la squadra a fare dei punti. Adesso siamo in un buon momento e da qui alla fine decisamente ci sarà uno sprint dove cercheremo – io personalmente e tutta la squadra – di dare il massimo per raggiungere gli obiettivi prefissati dalla società”.
C’è rammarico per le tante battute d’arresto rimediate in questa stagione?
“Sicuramente c’è il rammarico perchè abbiamo perso tanti punti, abbiamo giocato male in alcune partite e quindi per questo sicuramente c’è tanto rammarico. A me, però, non piace guardare indietro, mi piace guardare avanti. Purtroppo nel calcio ci sono dei momenti in cui le cose non vanno bene, ci sono alti e bassi e va accettato. Siamo in una posizione di classifica diciamo ancora non buona e quindi ci serve qualche altro risultato positivo per cercare di entrare nella zona che ci compete, ovvero la Champions League. Io penso che quello sia il nostro obiettivo”.
Hai detto che ti piace guardare avanti. Il prossimo anno ti vedi ancora alla Juventus? Hai qualche segnale in questo senso o è ancora presto?
“No, guarda, io, come ti ho detto prima, sono venuto qui rischiando anche qualcosa, perchè sono venuto in prestito secco, a differenza di qualche mio compagno o forse quasi tutti, i quali hanno un obbligo, una parola o qualcosa per il riscatto; da parte mia non c’è niente, c’è solo un prestito dove loro hanno un diritto, ma un diritto molto alto: nel calcio di oggi è un diritto alto quello per il mio riscatto. Quindi so che non è facile. Sapevo già venendo qui non era una cosa facile, però sinceramente io sono tranquillo, non ci sto pensando, non ci ho mai pensato. Adesso finisco l’anno, cerco di dare tutto, perchè comunque mi hanno dato la possibilità di tornare in Italia, di avere un ruolo importante in questa squadra”.
Tu hai giocato anche in Inghilterra. Abbiamo visto che il Tottenham, quinta squadra del campionato inglese, è andato a vincere contro quella che è attualmente la migliore squadra del campionato italiano. La Roma ha perso in casa contro una squadra dell’Ucraina che non giocava una partita vera da 40 giorni. E’ davvero così in crisi il calcio italiano?
“Mah, non so se la parola crisi sia la parola giusta. Io ho giocato lì e ti posso dire che lì le squadre sono forti. Ci saranno cinque-sei squadre allo stesso livello. E anche il Liverpool, che secondo me è una grandissima squadra, in Italia giocherebbe…non in scioltezza, perchè la parola scioltezza è sbagliata, però farebbe sicuramente molto bene, mentre lì è sesta o settima. E comunque ha speso più di cinquanta milioni di euro nel mercato invernale, anche perchè ha venduto Torres. Penso però che in Inghilterra abbiano qualcosa in più, hanno forse una cultura diversa nell’allenamento, nel preparare la partita, che poi ti permette di dare qualcosa in più in campo durante i match”.
Che differenza c’è secondo te tra Torino e Roma? E come stanno vivendo questo periodo i tuoi ex compagni?
“Sono due piazze un po’ diverse. I tifosi della Roma sono tutti lì, sono tutti romani, pronti a fischiarti quando le cose non vanno bene e mandarti alle stelle quando le cose vanno bene. Quando le cose vanno male, invece, di meno. Però non so… la Roma è formata da grandissimi calciatori, quindi io penso non abbiano nessun tipo di problema a superare questo momento”
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