Radja ha parlato della sua infanzia in Belgio: “Sin da piccolo mi piaceva giocare a calcio, già a 5 anni ho iniziato con una squadra del mio paese. A 10 sono passato al Germinal Beerschot, la cui prima squadra militava nella prima divisione belga. Infine a 16 anni il mio procuratore mi disse che un club italiano era interessato a me: mi trasferii così al Piacenza. Era un sogno che si avverava: giocare in Italia. All’inizio però non fu semplice, a soli 16 anni mi ritrovai in un paese straniero da solo, ma la mia determinazione mi ha permesso di superare le difficoltà”.
Alla domanda relativa al rapporto con l’Indonesia, Nainggolan ammette: “Non ci sono mai stato, da bambino ho sempre vissuto in Belgio, ma mi piacerebbe andarci almeno una volta”.
Il centrocampista rossoblù si è soffermato poi sulla sua esperienza italiana: “Tra la Serie A e la B c’è un abisso sia dal punto di vista fisico che sul piano della tattica. E’ un onore essere allenati da Donadoni, è una persona con un’enorme esperienza che ci può insegnare tanto”.
Radja ha ricordato poi il suo esordio con la maglia della nazionale belga, che esclude la possibilità che possa giocare per l’Indonesia: “Ho debuttato il 29 maggio 2009 nella gara di Kirin Cup Belgio – Cile finita 1 a 1”.
Infine una battuta sul calcio asiatico: “Credo sia in rapida evoluzione, sopratutto in Giappone e Corea del Sud ci sono tanti buoni giocatori. Magari fisicamente lasciano un pò a desiderare, però sopperiscono a questa mancanza con la tecnica e la rapidità”.
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