Milan, Ibrahimovic su Calciopoli, Juve e futuro

IBRAHIMOVIC MILAN INTER JUVENTUS – “Contro la Juventus ci sarò, sto bene. Noi giocheremo per il primo posto, mentre loro vogliono avvicinarsi al quarto posto. Questa partita significa di più di tre punti“. Non può essere certo un mal di schiena a bloccare Zlatan Ibrahimovic, abile e arruolato domani per l’attesa sfida di Torino. Una partita che però presenterà una formazione bianconera molto diversa rispetto a quella vittoriosa all’andata: “Credo che a loro sia mancata soprattutto la fortuna, ma non credo abbiano il potenziale per arrivare ai primi tre posti. Se stanno pagando ancora Calciopoli? No, sono passati cinque anni dalla retrocessione e la Juventus ha fatto grandi acquisti. Ai miei tempi c’era la mentalità di vincere tutto. Ora non so il clima che si respira nello spogliatoio“. E facendo un passo indietro, ecco la conferma su un retroscena: “Io non volevo andare in B e comunque Secco mi chiese di prendere in considerazione le offerte che erano arrivate. Deschamps voleva trattenermi ma io avevo fame di partite importanti. Lo scudetto poi consegnato all’Inter? Io me lo sono sentito sempre mio“.

Mai sentita ‘mia’ invece una maglia: “Non mi sarebbe piaciuto essere una bandiera. Meglio cambiare piuttosto che restare perchè così si impara sempre di più. Un grande giocatore deve dimostrare di essere determinante in più di un club. Comunque penso che il Milan sarà la mia ultima squadra. Dopo i 33 anni smetterò. Ora, in ogni caso, mi sento il numero uno, se pensi di essere il secondo è un pò la fine“. Un pò come Mourinho: “Vuole provare sempre nuovi stimoli per essere appunto sempre il numero uno“.

FONTE: La Gazzetta dello Sport

Gestione cookie