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Juventus, parlano Moggi e Briatore

JUVENTUS MOGGI BRIATORE – Come vi abbiamo anticipato ieri, Luciano Moggi, tornerà allo stadio per vedere da vicino la Juventus, cosa che non accadeva dal 2007. Queste le parole integrali al Chiambretti Night: “In realtà allo stadio Olimpico ci sono già tornato per vedere il Torino – puntualizza l’ex direttore generale della Juve -, per la cronaca in quella occasione il Toro vinse. Speriamo di portare fortuna anche alla Juventus“.
Moggi si è poi dedicato a diagnosticare tutti i mali della formazione bianconera: “Ci sono troppi giocatori agonistici e pochi fuoriclasse. Manca gente di qualità in grado di farti vincere le partite anche quando giochi male. Tipo Pato o Ibrahimovic del Milan o Eto’o dell’Inter“. Secondo Moggi il principale colpevole della crisi juventina è l’amministratore delegato Jean Claude Blanc: “Gran parte delle sventure della Juve sono legate a lui. Adesso si è anche fatto crescere la barba, ma gli juventini lo riconoscono lo stesso“.
Moggi ne ha anche per Marotta: “Si deve abituare ad una grande squadra come la Juve, anche perchè finora si è occupato solo di formazioni minori. Se entra nel giro giusto può anche darsi che faccia buoni acquisti“.
Critico anche con Del Neri: “Non è stato in grado di far costruire una squadra adatta al suo modulo. A mio avviso comunque non dovrebbe perdere il posto ance se dovesse perdere contro il Milan“. Promosso, invece, Andrea Agnelli: “E’ uno che di calcio ne capisce, ma gli devono dargli una mano. Quest’anno è salito su un treno in corsa dopo che avevano già comprato 15 nuovi giocatori, ma con questi non si va da nessuna parte. Non ci sono campioni nella Juve di oggi, a parte Del Piero e Buffon, i quali però sono un po’ avanti con l’età e di certo non si può contare su di loro per aprire un ciclo” conclude Moggi.
Nel corso della puntata del “Chiambretti Night” non poteva mancare anche l’intervento di un tifoso juventino doc come Flavio Briatore, in collegamento da Monte Carlo “La Juve del 2000 non la troveremo mai più. Dopo la morte di Umberto Agnelli è finito il ciclo Juventus. Non solo la Juve ma anche la Fiat e Torino non sono più quelli di una volta. Non abbiamo più le assicurazioni, le banche e circa 300 mila torinesi sono immigrati extra comunitari e la squadra ha patito questa situazione“.
La Juve attuale è un disastro. Paghiamo l’orrenda gestione Blanc-Cobolli Gigli. Ora con Andrea Agnelli abbiamo la possibilità di risollevare la squadra, ma purtroppo sono stati buttati al vento 300 milioni di euro. Ora ci vogliono altri 200 milioni per riformare la squadra eppoi 50, 60 milioni ogni anno per poter competere con Inter e Milan“, ha concluso Briatore.
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reda

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