PALERMO COSMI ZAMPARINI / Serse Cosmi non ci sta. Dopo le polemiche sfocciate dopo il suo esonero, l’ex tecnico perugino si è affidato a “La Gazzetta dello Sport” per raccontare la sua verità, senza giri di parole com’è nel dna del tecnico: “Per rispetto del Palermo e della gente è giusto sapere la verità. E io non ho paura di dirla. Nel ritiro della Borghesiana trovo una squadra scioccata dalla partita precedente e una cosa curiosa: gruppetti divisi per nazionalità. Domenica mattina alle ore 10 Zamparini mi chiede la formazione, gli rispondo che Pastore inizia dalla panchina e gioca Miccoli. Non voleva che giocasse Miccoli e si arrabbiò notevolmente, tanto che l’esclusione di Pastore è passata quasi in secondo piano. Tra l’altro l’ho lasciato fuori perché l’ho visto fuori condizione, non avrei mai potuto rinunciare a un giocatore del genere se fosse stato in condizione. La squadra ha saputo del nostro alterco, tanto che Miccoli è venuto da me chiedendomi di lasciarlo fuori. Metto Hernandez ma la squadra sa tutto. Come può entrare in campo serena?”. Il tecnico, alla fine dell’intervista, chiosa con un “grazie” all’indirizzo del presidente, per avergli concesso l’opportunità di lavorare nel Palermo: “Mi ha dato una grande occasione. Il Palermo è il capolavoro di un uomo intelligente per come è stato creato e portato avanti negli anni. Io spero di ripartire con un bel progetto e di lavorare con i giovani. Preferisco allenare uno che vale 0 e portarlo a valere 40 milioni piuttosto uno che 40 milioni li vale già”.