CESSIONE ROMA FIORENTINO MERCATO/ Roma – Paolo Fiorentino, vicedirettore generale di Unicredit, ha parlato a La Politica nel Pallone, su Gr Parlamento, dando delle anteprime sulla nuova Roma targata DiBenedetto, che sarà: “il rappresentante della nuova società e anche noi come minoranza ci riconosceremo in lui. Tom è quello in cui prevale di più l’aspetto manageriale mentre Pallotta è più passionale anche se non credo che occuperà un ruolo nella società per via di una serie di restrizioni della legislazione americana. DiBenedetto però è anche tifoso: dopo la vittoria di Udine era emozionatissimo”.
Il dirigente ha poi continuato parlando di calciomercato e degli investimenti della nuova proprietà: “Sull’organigramma non posso dire nulla, quello che so è che i consulenti tecnici degli americani sono già al lavoro per la costruzione della squadra. Non so nei dettagli che tipo di campagna acquisti faranno ma vogliono puntare su un mix di giovani e campioni affermati e vivono nel mito del capitano Francesco Totti“. Sugli investimenti: “Oltre all’acquisto faranno un aumento di capitale. Abbiamo concesso una linea di credito a lungo termine e questa è una cosa nuova rispetto alle abitudini, perchè in genere le società hanno linee di credito che sono anticipi di incassi. In questo caso invece si tratterà di linee di credito a medio-lungo termine e i crediti saranno utilizzati se necessario. Tutto ciò darà una maggiore flessibilità di gestione”.
Prima della conclusione sui Sensi, il discorso si è spostato sulla possibilità di creare un nuovo stadio: “Nella trattativa non si è parlato di questo ma di certo la proprietà di uno stadio è importante per le società di calcio che sono a tutti gli effetti delle imprese: porterebbe un redditto addizionale ma potrebbe anche generare posti di lavoro intorno a una squadra di calcio. Infine la costruzione della stadio potrebbe servire ad avvicinare l’imprenditoria romana alla nuova società e questo sarebbe una cosa molto importante”. Sulla vecchia dirigenza invece: “I Sensi vanno ringraziati per quello che hanno fatto per la Roma e non solo dal punto di vista dei risultati”.