PAGELLE TABELLINO GENOA LECCE / GENOVA – Il Genoa batte il Lecce per 4-2 mettendo in crisi i salentini che si ritrovano ancora una volta in piena zona retrocessione, raggiunti dalla Sampdoria in classifica. Ottima prova per Floro Flores e Palacio, mentre tra i pugliesi spicca la prova di Di Michele. Ecco le pagelle ed il tabellino forniti dalla redazione di ‘Calciomercato.it:
Eduardo 6,5: l’estremo difensore portoghese gioca una gara piena di contraddizioni che sembra la sintesi della sua stagione. Comincia male sul goal di Di Michele, poi commette molti errori e sbavature (specie sulle uscite alte) ma è anche autore di riflessi straordinari che salvano spesso la sua porta.
Mesto 6: riportato da Ballardini nel suo ruolo d’origine lui si contraddistingue per qualche discesa nel primo tempo (nel quale duetta bene con Konko). Cala nel secondo tempo.
Dainelli 5,5: la sua squadra vince ma l’ex capitano della Fiorentina (insieme al suo collega Kaladze) non si dimostra certo irreprensibile palesando molte indecisioni e rendendo vulnerabile il “fortino” rossoblu.
Kaladze 5,5: come il suo collega Dainelli non è certo nella giornata migliore. Qualche buon intervento di chiusura ma anche tante incertezze che potevano costare caro.
Criscito 6,5: sta tornando il giocatore tanto amato dalla gradinata nord. Nel primo tempo è bravo a contenere lasciando campo ad Antonelli, nella ripresa la fascia è di sua esclusiva proprietà e sempre con l’ex parmigiano forma una catena mancina di alto livello (Dal 73′ Moretti S.V.)
IL PEGGIORE, Rafinha 5: Ballardini lo sposta al centro nel 4-4-2 iniziale, alzandolo poi nel ruolo di trequartista in un 4-3-1-2. Per lui che nasce terzino destro non è il ruolo migliore e dopo un inizio promettente si spegne lentamente non facendosi più notare.
Konko 6,5:l’ex giocatore di Siviglia e Siena gioca un’ottimo primo tempo da esterno destro alto. Duetta bene con Mesto e gioca palloni da autentico cursore offensivo. Davvero una buona prova la sua (dal 63′ Kucka 6:gioca circa mezzora e ci mette tanto fisico e grinta. In due occasioni rischia anche di segnare il goal del 5-2.
Milanetto 6,5: quasi tutte le azioni del Genoa passano dai piedi del regista piemontese. Tanta quantità abbinata ad alla solita buona qualità. Con lui i rossoblu non faticano mai.
Antonelli 7: il figlio d’arte gioca una partita davvero notevole. Nel primo tempo mette più volte alle corde Donati e la retroguardia leccese ed anche nella ripresa non cambia passo. Con Criscito forma una coppia di esterni mancini davvero pericolosa.
IL MIGLIORE, Palacio 8: decisamente il migliore dei suoi. Segna due reti, propizia ogni azione offensiva dei suoi compagni e regala giocate d’alta scuola. E’ l’uomo in più del grifone.
Floro Flores 7,5: quando era arrivato a Genova in molti avevano storto il naso per la sua scarsa propensione al goal. Lui ha messo a tacere ogni malelingua e anche oggi ha fatto il suo segnando due reti da autentico rapace d’area (dal 69′ Boselli 5,5: entra a partita già decisa ma ha un paio di occasioni per incidere. Si dimostra però poco freddo nei momenti topici).
All. Ballardini 6,5: davvero encomiabile il lavoro dell’allenatore romagnolo. Nonostante il suo Genoa sia salvo e non debba chiedere nulla al campionato lui lo fa giocare come se in palio ci fosse lo scudetto. Tanta serietà e anche buona qualità nel lavoro del tecnico che ha sostituito Gasperini.
LECCE
Rosati 6: subisce quattro reti ma, come spesso è accaduto in stagione, non è quasi mai colpa sua. Salva invece più volte la sua squadra da un passivo molto più pesante.
Tomovic 4,5: De Canio lo schiera inizialmente nella difesa a 3 salvo poi cambiare passando a 4 e di nuovo a 3 durante l’evolversi della partita. Il risultato è che il serbo non ci capisce nulla: non spinge con la solita intensità e difende con scarsa concentrazione.
Fabiano 5: il centrale brasiliano gioca una partita da brividi. Nel primo tempo il Genoa capisce che dalla sua parte si può passare e gioca con facilità per vie centrali. Nella ripresa l’avvio è da shock e lui non si riprende più.
Donati G. 5,5: l’ex virgulto della primavera interista è decisamente il “meno peggio” della retroguardia salentina. Quando spinge lo fa con molta volontà anche se ottiene pochi risultati. Decisamente migliore di Tomovic e Fabiano nelle diagonali e in fase difensiva (dal 64′ Piatti 5: l’argentino entra per dare la scossa alla partita, ma come spesso gli è accaduto in stagione non ci riesce. La volontà c’è, ma i piedi non lo seguono).
Munari 5,5: gioca una partita strana. De Canio lo sposta esterno destro di un centrocampo a 5 e lui soffre molto il fatto di essere fuori ruolo. Nonostante ciò è, come al solito, uno degli ultimi a mollare.
IL PEGGIORE, Vives 4: messo da De Canio in mezzo al corposo centrocampo a 5 per fare la diga, lui praticamente non entra mai in partita. Falloso ed impreciso nella prima frazione non riesce a riprendersi nel secondo tempo.
Giacomazzi 6: il capitano gioca una buona partita di interdizione. Come frangiflutti è davvero l’unico a salvarsi anche per merito della “garra” (l’orgoglio uruguaiano) che mette in campo (Dal 70′ Coppola 6: entra e fa quello che sa fare meglio, spezzare il gioco. Discutibile la scelta di farlo entrare al posto di Giacomazzi invece di levare Vives).
Olivera 6: si sbatte per 90′, ma risulta spesso fumoso. E’ comunque uno dei migliori dei suoi, sicuramente quello che insieme a Mesbah e Di Michele mette più qualità nelle giocate. Se fosse più concreto sarebbe un gran bel giocatore.
Mesbah 6,5: non naufraga insieme alla squadra. Gioca un’ottima partita in ogni ruolo in cui viene impiegato. Grinta, corsa e anche un bel sinistro ne fanno uno dei migliori in campo.
Jeda 5: assolutamente fuori forma. Il suo apporto alla causa leccese in questo match è praticamente zero. Si muove molto svariando sul fronte offensivo ma non punge mai (dal 53′ Corvia 5,5: il giudizio è molto simile a quello di Jeda, con la differenza che lui si rende concreto in più di una occasione).
IL MIGLIORE, Di Michele 7,5: segna due goal, tocca un un numero infinito di palloni. Calcia i piazzati e tiene alta la squadra. Il migliore del Lecce per distacco, ma purtroppo non basta alla squadra salentina.
All. De Canio 5: troppa confusione tattica. Difficile presentarsi a Genova con la difesa a 3 ed uscirne illeso. Poi cambia troppe volte il modulo a partita in corso finendo per mettere confusione ai suoi giocatori. Sbaglia anche alcune scelte relative alle sostituzioni (vedi il cambio Giacomazzi-Coppola, invece di levare un inesistente Vives).
GENOA-LECCE
MARCATORI: Di Michele (L) al 2′ e al 29′, Floro Flores (G) al 9′ e al 61′, Palacio (G) al 42′ e 53′.
GENOA (4-4-2): Eduardo; Mesto, Dainelli, Kaladze, Criscito (dal 73′ Moretti); Konko (dal 63′ Kucka), Rafinha, Milanetto, Antonelli; Palacio, Floro Flores (dal 69′ Boselli). (Scarpi, Paloschi, Destro, Jelenic.) All. Ballardini
LECCE (3-5-2): Rosati; Donati G.(dal 64′ Piatti), Fabiano, Tomovic; Munari, Giacomazzi(dal 70′ Coppola), Vives, Olivera, Mesbah; Jeda (dal 53′ Corvia), Di Michele. (Benassi, Chevanton, Rispoli, Brivio). All. De Canio
ARBITRO: Russo di Nola.
AMMONITI: Dainelli (G), Milanetto (G), Palacio (G), Olivera (L).
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