Inter / La rivincita di Muntari: da emarginato a imprescindibile

INTER MUNTARI RANIERI GASPERINI BRANCA / Milano – Non rientrava più nei piani dell’Inter da gennaio Sulley Muntari, dal momento del prestito al Sunderland. Poi, a giugno la brutta sorpresa per Branca e compagni, con Steve Bruce che decide di non riscattare il ghanese che torna quindi alla casa madre. In estate Muntari è stato prima a un passo dal Galatasaray, poi vicino a un ritorno in Inghilterra con Stoke e Qpr che erano sulle sue tracce, ma l’ex Udinese, forte anche di un contratto in scadenza 2012, ha rispedito al mittente tutte le offerte dichiarandosi pronto per lottare per un posto in squadra, nonostante la dirigenza gli avesse fatto sapere di non essere più nei piani del club. Ecco allora i pochi minuti nelle amichevoli, le tribune, le non convocazioni, l’esclusione dalla lista Champions League. L’Inter nel frattempo non decolla, anzi, con il problema che viene individuato soprattutto in un centrocampo, con Zanetti e Cambiasso sul banco degli imputati, che pressa male, corre poco e non fa filtro. Le assenze di Motta e Stankovic fanno il resto e allora Muntari inizia ad essere considerato da Gasperini che lo butta nella mischia contro la Roma (il contestato cambio con Forlan) ricevendo in cambio, qualche scivolone a parte, buone risposte sotto il profilo dell’intensità. Poi la tribuna a Novara e  l’esonero di Gasperini con l’arrivo di Ranieri che pare intenzionato a lanciare Muntari dal primo minuto nel 4-3-1-2 di Bologna. L’ex tecnico giallorosso ha infatti individuato nel ghanese l’unico in grado di dare intensità, pressing e interdizione, con la possibilità di accompagnare l’azione degli attaccanti, apparsi spesso lasciati a se stessi nelle precedenti uscite dell’Inter. Ora Muntari deve vincere un’altra sfida: se convincere Branca a rinnovargli il contratto sembra un’utopia, il ghanese vuole provare a riconquistarsi almeno San Siro che lo ha beccato, spesso frettolosamente, nelle sue ultime apparizioni neroazzurre.