ROMA LUIS ENRIQUE/ ROMA – “Deve esistere una persona che guida la nave”. Con queste parole ieri in conferenza stampa Luis Enrique aveva difeso la scelta, tutta sua, di sospendere Osvaldo per una giornata di campionato dopo lo schiaffo a Lamela. Quella persona non puoi essere tu, caro Luis. E’ questo il primo pensiero che è balenato nella mente di chi scrive alla lettura delle formazioni ufficiali di Fiorentina-Roma. Le scelte cervellotiche e da fenomeno del tecnico asturiano hanno costretto un’altra volta Lamela e Pjanic a non giocare nella posizione dove hanno sin qui reso meglio in stagione. Riproporre Cicinho dopo mesi di dimenticatoio per frenare l’impeto e l’agilità di Jovetic è stata poi un’intuizione geniale, così come quella di portare Totti in panchina e lasciarlo lì per l’intero match, con un Borriello recuperato lasciato invece a Trigoria. Come se non bastassero queste premesse, ci si è messo anche Juan a compromettere del tutto la domenica giallorossa, regalando il vantaggio ai viola e facendosi espellere al 16′ del primo tempo. Dentro un difensore centrale al posto di un centrocampista o un attaccante? Ma no, sarebbe una scelta troppo italianista, meglio arretrare De Rossi, riportare Pjanic in mediana e lasciare le responsabilità offensive all’inguardabile e inutile tandem Bojan-Lamela, con una presenza pressoché nulla dei capitolini nell’area di rigore toscana. Ma il vero capolavoro Luis Enrique lo compie al minuto 70′, quando l’asturiano ricicla un altro desaperecido, Fabio Simplicio, inserito in campo al posto di Pjanic, lasciando invece in campo Gago, già ammonito, con una squadra sbilanciata e in dieci. Risultato: al minuto 76′ il centrocampista argentino ferma Jovetic lanciato e viene ammonito per la seconda volta, Roma in 9 e Totti ancora a prendere freddo in panchina. Il fallo di mano di Bojan sulla liena di porta non merita nemmeno un commento, ma è un ulteriore segnale di come la confusione del buon (o pessimo, decidete voi) ‘Lucho’ abbia contagiato anche i giocatori in campo. E non ci si venga a dire che nonostante l’inferiorità numerica la Roma ha disputato un buon primo tempo: 1 tiro in porta, 2 tiri fuori, uno sterile possesso palla e tanta confusione tattica. Come spesso accade, i giallorossi sono riusciti a rianimare avversari boccheggianti e nel mirino di critica e tifoseria. E lunedì 12, all’Olimpico arriva una Juventus lanciatissima, da affrontare senza Burdisso, Juan, Kjaer, Gago e Bojan. Le prospettive sono tutt’altro che rosee e la nave rischia di naufragare prima del giro di boa. Sarà in grado la società, Baldini in primis, di ammettere il proprio errore e decidere un cambio di rotta? Oppure si continuerà a chiedere pazienza ai tifosi mantenendo l’ex Barcellona B in sella fino al termine della stagione? Al momento, tutte le indicazioni sembrano portare ad una risposta alla ‘Quelo’: “la seconda che hai detto”. A meno che non ci sia un improvviso ravvedimento, oppure le dimissioni a sorpresa dello spagnolo. Staremo a vedere.
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