ROMA LAZIO DERBY ESCLUSIVO DE SISTI / Roma – Due giorni al derby fra Roma e Lazio e tensione che inizia a salire alle stelle nella Capitale. A due giorni dal match, calciomercatoweb.it, ha contattato in esclusiva Giancarlo ‘Picchio’ De Sisti, ex indimenticato della Roma anni ’60 e ’70 e in seguito responsabile del settore giovanile della Lazio nell’era Cragnotti: “Beh, il momento della Roma è piuttosto altalenante come tutta la stagione – l’esordio di De Sisti – manca la continuità dei risultati, un po’ anche alla Lazio, che però riesce ad essere più costante. Un favorito? E’un luogo comune dire che nei derby non ci sono favoriti, ma in realtà è proprio così, entrano in campo moltissimi fattori ed episodi che possono fare andare la partita in ogni direzione. Certo, la Roma solitamente fa una partita sì e una no, settimana scorsa è andata male e quindi…e poi gioca in casa. Chi più importante fra Totti e Klose? Sono due grandi giocatori, ma l’assenza di Klose probabilmente peserebbe di più. Totti quando la Roma gioca bene fa cose straordinarie e la manovra ne beneficia eccome, ma Klose spesso riesce ad essere decisivo anche quando le cose non girano al meglio, e poi è il capocannoniere della squadra. Il progetto di Luis Enrique? Credo che questo per lui possa essere un anno importante per imparare. Deve migliorare senza dubbio i movimenti senza palla, la Roma soffre troppo le incursioni centrali degli avversari. Dal punto di vista del possesso le cose vanno meglio, ma dovrebbe cercare di essere più ficcante e incisiva e trovare soprattutto la continuità. Però mi sembra che Luis Enrique abbia delle idee precise, ha dato delle regole e fa di tutto per farsi ben volere da tutti. E poi è circondato da una società competente che lo sostiene, come dimostra il caso De Rossi: se fai certe scelte e la società non ti sostiene diventa dura…Il derby più bello da giocatore? Nessun dubbio, dicembre 1974, Roma-Lazio 1-0 con gol di De Sisti. Era la Lazio scudettata che in quegli anni vinceva facilmente i derby: tornare da Firenze e decidere quella partita, io che sono proprio un ‘romano de Roma’, è indimenticabile, non è successo a tanti”.