DRAMMA MOROSINI LIVORNO MORTE PESCARA / Milano – Una tragedia che non può lasciare indifferenti la morte di Piermario Morosini. Scene agghiaccianti che non vorremmo mai vedere, ma che purtroppo hanno spezzato la vita anche di altri giocatori. Nel 1977 fu la volta di Renato Curi, a cui è stato intitolato lo stadio del Perugia, morto durante un Perugia-Juventus. Prima, nel 1969, era toccato a Stefano Taccola, bomber della Roma, morto negli spogliatoi dopo un Cagliari-Roma. Più recenti gli altri casi: nel 2003 toccò al centrocampista del Camerun Marc Vivien Foè, scomparso durante una gara contro la Colombia di Confederations Cup. L’anno dopo all’ungherese del Benfica Feher, stroncato da un arresto cardiaco dopo un cartellino giallo. Stesso anno e stessa sorte per Paulo Sergio Oliveira da Silva ‘Serginho’, difensore del Sao Caetano, nella sfida contro il San Paolo. Nel 2007 Antonio Puerta: il centrocampista ventitreenne del Siviglia fu vittima di ripetuti arresti cardiocircolatori durante la partita contro il Getafe, lasciò il campo sulle sue gambe, ma morì 3 giorni dopo. Nelle scorse settimane era stata la volta del pallavolista Bovolenta, lo stesso giorno in cui fu colpito da arresto cardiaco Muamba, vivo per miracolo.
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