Calciomercato/ Raiola duro con l’Italia: “La Serie A ha perso appeal”

Raiola (Getty Images)

CALCIOMERCATO RAIOLA DURO CON L’ITALIA LA SERIE A HA PERSO APPEAL/ Napoli- Dai microfoni di Radio Crc, nel corso del programma sportivo “Si Gonfia la Rete”, il noto agente, Mino Raiola, ha analizzato il momento difficile del calcio italiano, spiegando le partenze verso l’estero dei campioni che giocano in Serie A. Ecco le sue parole: “Condivido quanto dichiarato ieri da Ibrahimovic nel corso della sua presentazione al PSG, sebbene sia antipatico dirlo, il calcio italiano ha perso il suo appeal. In Italia dobbiamo affrontare assolutamente la realtà calcistica ed economica. Siamo un paese che non può più permettersi top player. Un calciatore del valore di Ibrahimovic, che considero tra i primi tre al mondo, anzi per me è il primo al mondo, non arriverà in Italia né questa stagione né la prossima. Nel calcio tutto è possibile, ma vi assicuro che non ci saranno questi arrivi. Sono finiti i tempi in cui vedevamo arrivare in Italia Maradona e Platini. Possiamo provare a costruirli, dobbiamo spingere la Federazione Italiana ad aiutare i club a costruire stadi e centri sportivi. In Italia bisogna svegliarsi, più in basso di così non sui può andare. Ribadisco, in Italia non arriveranno top player, ancora più difficilmente a Napoli. Il sud d’Italia in Europa fa paura, ci sono preconcetti. Facciamo un esempio clamoroso: oggi, un Messi o un Ronaldo non verrebbero mai a Napoli. Il mondo è cambiato, in Italia non ce ne siamo accorti. Il Brasile non è più paese di terzo mondo, gli Arabi non vivono più nelle tende. La Ligue 1 sta investendo, la Premier League è un marchio assoluto con club di certo valore e grandi giocatori. Poi, oggi, non si guarda più al campionato dove giochi, ma al singolo club. Ed il PSG ed il Manchester City oggi sono quelli più interessanti. Poi ci sono Real Madrid e Barcellona che si dovranno mettere in riga, non avranno più il predominio fiscale e finanziario e dovranno affrontare la concorrenza di questi grandi gruppi arabi che vogliono vincere tutto. Negli anni d’oro in Italia non abbiamo costruito niente: né stadi, né centri sportivi, non abbiamo approntato le misure prese in Germania ed Inghilterra. La FIGC non è neppure riuscita a prendere un Campionato Europeo per intenderci. Da italiani dobbiamo avere il coraggio di criticarla per migliorarla. Lo dico da emigrato. Se oggi propongo ad un top player di venire a Napoli, lui cambia procuratore. A Napoli, ma non solo a Napoli. In Italia in generale non viene“.

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