INTER INTERVISTA MORATTI THOHIR RONALDO / MILANO – In un’intervista rilasciata a ‘Sette’, Massimo Moratti ha parlato a tutto tondo della sua esperienza nell’Inter: “L’Inter è sempre stata una passione di famiglia. Mio padre mi disse: “Dovresti vedere se si può prendere l’Inter, perché un’esperienza nel calcio va fatta. Aiuta a crescere, a soffrire, a migliorare'”. Il presidente poi si sofferma sui singoli. Il primo è Zanetti: “Il primo giocatore che ho visto e che ho scelto. Mi mandarono una cassetta per visionare Ortega che non mi aveva entusiasmato, al contrario di un terzino che faceva cose che non avevo mai visto. L’abbiamo preso ed è ancora con noi – dice -. Ince? Mi sconsigliarono il suo acquisto perché si trattava di un giocatore di colore. Lo volevo prendere perché era forte e la risposta del pubblico è stata fantastica anche se è rimasto poco – continua -. Ronaldo l’ho preso perché era fortissimo ma anche perché nessuno credeva che l’acquisto fosse possibile, visto che lui giocava nel Barcellona. È stato un ottimo affare: è arrivato a un costo alto ma cinque anni dopo è stato rivenduto al doppio al Real Madrid. Per l’Inter ha rappresentato un’immagine fortissima nel mondo sia sul piano tecnico sia sul piano commerciale – ammette -. Recoba era un giocatore di grandissima classe, uno capace di sorprendere noi e se stesso, perché realizzava qualcosa di assolutamente imprevedibile. Il sogno da presidente? Senza dubbio Messi, ma è troppo legato al Barcellona“. Infine, Calciopoli: “Vedevo un muro non superabile. Nel 2006 avrei voluto cedere la società; poi prevale il senso di responsabilità e il rispetto per l’impegno preso. Thohir? Nel 2011, dopo la Coppa Italia, ho pensato che fosse venuto il momento di fare un passo laterale, di trovare nuove soluzioni per il club. Ho cercato una soluzione che ci aprisse nuovi mercati. E’ stato giusto farlo. Non ho mai pensato di essere presidente dell’Inter a vita” queste le parole riportate da ‘Lapresse.it’.
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