CALCIOMERCATO ESCLUSIVO GIUSTI CAMPBELL OCHOA/ ROMA – Avversario dell’Italia domani con la maglia della Costa Rica, Joel Campbell è diventato il pericolo numero uno per gli azzurri, ma anche uno dei rimpianti di mercato più forti delle squadre italiane. Era il 2010, infatti, quando l’agente FIFA Edoardo Giusti nelle vesti di intermediario propose l’attaccante 21enne a diverse compagini nostrane, avendo intravisto con netto anticipo in lui le doti che ora tutti gli riconoscono, agevolati dalla vetrina mondiale. “Mi preme ribadire che io non sono mai stato l’agente del ragazzo – esordisce in esclusiva a Calciomercatoweb.it Giusti – ma l’intermediario. L’agente lavora per il proprio assistito, l’intermediario cura la trattativa per conto dei club, sono ruoli ben distinti. Campbell è un grande rimpianto per le squdre italiane. Lo scouting non si fa tramite giornali e televisioni, ma consiste nello scoprire prima degli altri i calciatori, intravedendo i prospetti del grande profilo e avendo il coraggio per fare anche delle scommesse. Purtroppo da questo punto di vista siamo molto indietro in Italia”.
“Joel lo scoprimmo nel 2010, su segnalazione di Aquiles Certad – prosegue Edoardo Giusti a Calciomercatoweb.it – che ce ne parlò come il miglior talento del Costa Rica degli ultimi 50 anni. Lo studiammo ed era effettivamente così. Io lo paragonai ad Eto’o, ma sta diventando più completo di lui, avendo sviluppato anche una grande visione di gioco. Nell’estate di quell’anno poteva arrivare in prova in Italia, ma ci dissero che avrebbe dovuto pagarsi il biglietto aereo! Altri mi dissero che ero ancora giovane e che stavo prendendomi un grande rischio a proporre un costaricano, alcuni che non potevano presentare alla piazza un giocatore sconosciuto. Ci diedero poca considerazione e l’anno successivo lo prese l’Arsenal. Ora leggo che il Milan lo avrebbe chiesto nella trattativa per Balotelli, ma è facile notarlo ora. Prima poteva essere preso a meno di un milione di euro“.
Spostando l’attenzione su Italia-Costa Rica, Edoardo Giusti intravede dei lati positivi nelle scelte di Prandelli: “Campbell è il pericolo pubblico numero uno e può mettere in difficoltà qualsiasi difesa, ma la coppia Bonucci/Barzagli-Chiellini ha l’esperienza giusta per tentare di arginarlo. Ogni volta che tocca la palla è imprevedibile, ha la giocata nel DNA, ma anche la giusta personalità. Con la maglia dell’Olympiacos all’Old Trafford, alla prima giocata puntò subito con coraggio la difesa del Manchester United. La vittoria contro l’Uruguay non mi ha sorpreso più di tanto, perché ci sono anche altri elementi di qualità come Keylor Navas, Bryan Ruiz e Marco Ureña, che mi ricorda Quagliarella perché entra subito in partita, come successo contro la ‘celeste’. Sono convinto che l’Italia possa fare un ottimo Mondiale, ma il vero specchio del nostro sistema non è questo, ma le competizioni europee per club, dove stentiamo ormai da anni. Bisogna cambiare la mentalità di osseravatori e direttori sportivi: mi sembra che solo la Roma abbia una competenza superiore rispetto alle altre big, Sabatini ha molto occhio e più coraggio rispetto ad altri”.
Un altro ‘uomo copertina’ dei Mondiali è Guillermo Ochoa, che con le sue parate miracolose ha bloccato il Brasile sullo 0-0. “Lo proponemmo al Milan nella primavera del 2009, ma in quell’anno i rossoneri decisero di non comprare nessun portiere. Prima del Mondiale era in ballottaggio per il posto da titolare e ha dimostrato grandissima personalità. Bisogna sfatare il mito dei portieri altissimi. Il portiere messicano ha una grande reattività, elasticità e ottimo senso della posizione. Un portiere alto come Cech non avrebbe potuto compiere quel miracolo sul colpo di testa di Neymar“.