L’ennesimo anno zero dell’Inter partirà il prossimo 5 luglio. I nerazzurri si raduneranno alla Pinetina agli ordini di Walter Mazzarri per un paio di giorni prima di partire alla volta di Pinzolo, in val Rendena, fino al 20 luglio. Con quali aspettative per la nuova stagione è ancora troppo presto per dirlo. Dopo l’ultima annata vissuta tra alti e bassi meglio non fare proclami ed alimentare false illusioni tra i tifosi. Raggiunto il traguardo dell’Europa League, la società del presidente Thohir da agosto sarà impegnata su tre fronti. Sarà dunque necessario allestire una rosa che possa ben figurare in tutte le competizioni. Impensabile riuscire a colmare il gap con la Juventus in un paio di mesi. Servono programmazione e soprattutto investimenti onerosi di calciomercato che al momento la società meneghina non può oggettivamente permettersi.
Il magnate indonesiano tornerà di nuovo a Milano la settimana prossima per due appuntamenti fondamentali: il primo CdA da presidente del club nerazzurro e la vendita dei diritti televisivi. Sul tavolo l’approvazione del prestito da oltre 200 milioni di euro che le banche hanno concesso a garanzia del progetto di rilancio dell’Inter. Il bilancio della stagione appena conclusa si è infatti chiuso con il segno meno e una perdita di circa 80 milioni. Il risanamento delle casse nerazzurre verrà completato nel giro di qualche anno, ma intanto occorrerà mantenere alto l’appeal di una squadra, da troppo tempo lontana dai grandi palcoscenici internazionali. L’Europa League in questo senso potrebbe essere un buon trampolino di rilancio. La strada che porta a Varsavia, sede scelta dall’Uefa per la finale 2015 è lunga, 17 partite, play off compresi. Dal prossimo anno però chi alzerà al cielo il trofeo si guadagnerà di diritto l’accesso alla Champions League. Un motivo in più per non snobbare un torneo che si disputerà a ridosso del campionato, aspetto non particolarmente gradito a Mazzarri, spesso in difficoltà a gestire competizioni ravvicinate.
L’allenatore toscano conta di avere già un buon numero di giocatori con i quali lavorare già dal ritiro in Trentino, fatta eccezione per quelli impegnati ai Mondiali in Brasile che a dire il vero non hanno finora particolarmente impressionato. Se Ranocchia è stato escluso all’ultimo momento da Cesare Prandelli, Kovacic è riuscito soltanto in rare occasioni a lasciare il segno nelle tre apparizioni della Croazia. Per non parlare di Guarin, oggetto misterioso anche di una Colombia entusiasmante come non mai, e di Hernanes, utilizzato a corrente alternata dal Felipao Scolari. Poco brillante anche Nagatomo, mentre in attesa di un giudizio definitivo restano gli argentini Palacio, Alvarez e Campagnaro.
L’ex tecnico del Napoli sa bene che quest’anno non saranno accettati passi falsi e black out improvvisi. Per questo il calciomercato Inter, con in testa il diesse Piero Ausilio, è alla ricerca di possibili affari mirati a soddisfare le esigenze del tecnico. La spina dorsale della squadra è discreta: Handanovic, Vidic, Kovacic, Palacio e Icardi rappresentano un buon punto di partenza attorno al quale sarà compito del tecnico incastrare le pedine giuste e costruire l’Inter che verrà. Fondamentali nel gioco di Mazzarri non sono infatti solo gli esterni, ma anche centrocampisti bravi negli inserimenti senza palla. Lo hanno dimostrato le sue stagioni nel Livorno e nella Sampdoria, lo hanno ribadito le sue splendide annate nel Napoli, in particolare la consacrazione definitiva di Marek Hamsik. Ora però per conquistarsi la conferma sulla panchina interista, quindi, il futuro di Mazzari dipenderà quasi esclusivamente dai risultati: il rinnovo del contratto, in scadenza il prossimo anno, infatti, andrà conquistato sul campo.
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