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Inter, Mancini: ”Ho detto si per il progetto. Moratti e Kovacic, le mie verità”

Mancini (Getty Images)

MILANO – Tempo di presentazioni per Roberto Mancini che nella sala stampa di Appiano Gentile ha rilasciato queste dichiarazioni: ”Sono molto contento dell’affetto dimostrato dai tifosi quando hanno saputo del mio ritorno, non avrei mai pensato di tornare ed è successo tutto molto in fretta – spiega -. Nel calcio succede, vuol dire che è stato fatto qualcosa di buono in precedenza e sono felice di questo. La squadra? Non conosco benissimo tutti i giocatori, non posso fare paragoni con le due squadre di qualche anno fa e quella di adesso. Mi fa piacere trovare entusiasmo, è la base per vincere. Riportare entusiasmo e tifosi allo stadio sarà importante per iniziare a vincere, è fondamentale per noi ma anche per il pubblico che ci sostiene. Come è nato il mio ritorno? Mi hanno chiamato, mi hanno spiegato il progetto e ho pensato potesse essere un’altra bella storia – continua -. Credo in questo progetto, altrimenti non avrei accettato. Non ho la bacchetta magica ma credo si debba tornare a vincere col lavoro. Questa è la motivazione principale. L’Inter è un grande club, sono felice di essere tornato. Il cambio in panchina? Solitamente quando si cambia allenatore vuole dire che le cose non sono andate bene ma non è solo colpa del mister, a volte ci sono situazioni che non vanno. Mazzarri è bravo, non è sempre colpa dell’allenatore. Credo si possa ripetere ciò che si è fatto 10 anni fa. Analogie? Difficile dirlo, era una squadra di qualità allora e lo è anche questa, ci voleva solo fortuna. Credo si possa lavorare bene anche su questa squadra. Moratti? Ha fatto la storia dell’inter, quindi è impossibile da cancellare. Se ha preso questa decisione va rispettata, sono felice che lui sia felice per il mio ritorno, ci siamo parlati al telefono. E’ ancora in società, quindi dentro all’Inter ed è importante. E’ vero che abbiamo iniziato a vincere insieme, posso solo ringraziarlo ancora di avermi fatto allenare l’Inter dieci anni fa. Rimane sempre una figura importante. Sul gioco ho delle idee, mi confronterò con i giocatori per vedere ciò che pensano, devo iniziare gli allenamenti prima di decidere. Kovacic è un ragazzo giovane con grandissime qualità e bisogna capire che deve maturare e non può essere sempre al 100%. Credo possa diventare un campione. Mercato? Ho bisogno di iniziare a lavorare e dopo potremmo fare le nostre valutazioni, non so in quanti giorni… Dobbiamo lavorare e vincere in fretta. Chi lavora all’estero fa esperienze straordinarie, sicuramente in questi sei anni per me le cose sono stato molto belle ed importanti. La premier penso che sia il campionato più bello del mondo, il Galatasaray è un grande club ed è stata una bella esperienza. Se un allenatore ha fatto questo è di grande aiuto per la sua carriera. Torno a lavorare in Italia e all’Inter e l’esperienza accumulata sarà molto utile. Se diventerò il Ferguson dell’Inter? Credo che non bisogna guardare molto in la nel tempo, bisogna concentrarsi sul presente. Io non cedo di stare 27 anni all’Inter… E’ un calcio totalmente diverso. Sono contento di essere tornato e felice di lavorare ancora in Italia, spero di dare una mano all’Inter per tornare a vincere. Medel lo conosco, credo sia un ottimo centrocampista ma devo conoscerlo direttamente. Calciopoli? Ho sempre detto le cose come stavano, quindi ho detto le cose per la realtà dei fatti, credo che oggi bisogna concentrarsi e pensare al campo perché anche questo bisogna migliorare in Italia. Nagatomo? Tutti i giocatori dell’Inter saranno utili, Nagatomo è esperto e sarà molto utile.
E’ una squadra giovane, si può crescere e lavorare bene, è stato uno dei motivi per cui ho accettato. Spero che la squadra giochi bene a calcio e col tempo creare un gruppo giovane e forte. Mazzarri? Sono dispiaciuto quando accadono queste cose; a volte le cose vanno male perché le cose vanno così, non è sempre colpa dell’allenatore. Balotelli? Mario sta bene a Liverpool, ha avuto la fortuna di tornare in Inghilterra quindi deve sfruttare questa occasione. Thohir? Lo ringrazio per la possibilità di avermi fatto tornare. Abbiamo parlato al telefono solo due volte, era felice per me, era dispiaciuto per Mazzarri, mi è sembrata una persona per bene e speriamo che tutti insieme potremmo ritornare dove eravamo prima. Modulo? Sinceramente non ho grandi problemi a giocare a 3 o a 4, voglio parlare con i giocatori e valutare anche e soprattutto in base alle caratteristiche dei giocatori che ho a disposizione. Guarin e Vidic? Per quanto riguarda Vidic credo che quando uno cambia campionato dopo diversi anni ha bisogno di qualche mese per ambientarsi a tutti i livelli. Guarin secondo me è un grande giocatore, che ha fatto benissimo al Porto. Non conosco l’attuale situazione e devo capire quale sia la sua migliore posizione”.

Stefano Migheli 

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