Milano – La pausa per le nazionali ha caricato la vigilia del derby in maniera più ansiosa di quanto ce ne fosse bisogno. L’arrivo di Mancini per Mazzarri poi ha fatto il resto. Quindici giorni in cui sembrava che tutto dovesse cambiare e ci si era dimenticati come questo derby non è nemmeno lontano parente di quelli che giocava Inzaghi e che allenava Mancini. Il tecnico nerazzurro, ha scoperto suo malgrado, che la Serie A non è più quella che aveva lasciato o almeno l’Inter non è più la stessa Inter nemmeno di quella con cui iniziò a vincere. La partita è stata mediocre e gli errori troppo palesi.
I tempi di magra, ciclicamente posso accadere, non sempre si azzecca il mercato e non sempre si può lottare per vincere. Ma le banalità finisco qui. Non si potrà certo sempre vincere ma si potrà sicuramente giocare meglio e con un’idea di gioco utile alle caratteristiche dei propri giocatori. L’Inter di Mancini è passata dalla difesa a 3 a quella a 4 e il tecnico ha bocciato tutto il mercato fatto da altri. Vidic e M’Vila in panchina Hernanes a mezzo servizio e comunque è stato rischiato solo nel finale. Vedremo più avanti le scelte definitive del nuovo allenatore e del nuovo corso nerazzurro. Sulla sponda Milan, dopo 12 giornate c’è ancora il grand conflitto: perché continuare a puntare su Torres? Perchè schierare un pessimo Muntari e un apatico Essien e lasciare in panchina Van Ginken o Pazzini? Inzaghi deve dare una decisa inversione di tendenza perchè il suo Milan non vince più.
Detto che è quasi impossibile puntare ad un posto in classifica che garantisca l’accesso diretto ai gironi di Champions League – Juventus e Roma fanno un campionato a parte – ha ragione Mancini quando dice che il terzo posto è demoralizzante. Gli errori sotto porta visti ieri di Icardi ed El Shaarawy lo sono ancora di più. Al momento le due milanesi occupano posizioni di rincalzo (settimo ed nono posto) lontano dall’Europa che conta e vicino solo all’Europa League. Entrambe le squadre non hanno rose inferiori rispetto a chi sta davanti e dovrebbero competere quantomeno con il Napoli per il terzo posto. Qualcuno ad inzio stagione aveva avanzato anche l’Inter come pretendente al titolo ma la realtà è un’altra. La realtà parla di numeri impietosi e di un’altra stagione che senza il doveroso cambio di rotta rischia di trasformarsi in una lunga e lenta agonia. All’Inter resta la chance Europa League al Milan nemmeno quella.
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