Inter, l’ammissione di Moratti: ”Dissi: se lo vuoi cedere devi solo dirmi la cifra…”

Totti (Getty Images)
Totti (Getty Images)

MILANO – Intervistato dal Corriere della Sera, Massimo Moratti ha parlato, tra gli altri, della sua vita passata da numero uno dell’Inter tra successi, trionfi, sconfitte e colpi di mercato mancati. Tra questi, ne ha svelato uno che sarebbe stato davvero sensazionale per i tifosi nerazzurri. Queste le sue parole: ”La prima idea che avevo avuto, nel momento dell’acquisto della società, era stata quella di prendere Cantona e Mancini. Poi Cantona fece ciò che fece (calcione ad un tifoso, ndr) e Mancini non era cedibile. Sarebbe stata un’accoppiata fantastica. Tentai altre due volte di prendere Mancini; a fine ottobre 1996 era tutto fatto, poi Enrico Mantovani mi aveva spiegato che ci sarebbe stata una ‘rivolta’ dei tifosi della Samp e io mi sono tirato indietro. Ronaldo è stato senza dubbio il miglior investimento dei miei 18 anni di presidenza interista: era fortissimo, irraggiungibile per talento e velocità e nessuno pensava che ce l’avremmo fatta a prenderlo, visto che era del Barcellona”. Moratti aveva sognato anche un altro grandissimo fuoriclasse: ”Ero a Roma con il presidente Sensi, nel 2007; stavamo chiudendo per Chivu e gli dissi che mi interessava anche Totti, che se lo voleva cedere doveva solo indicare la cifra. Ma lui senza nemmeno pensarci un secondo mi aveva risposto: ‘No, Totti resta qui, non lo cederò mai’. E aveva ragione, anche se da noi Totti avrebbe vinto il Triplete…” ha concluso.

Stefano Migheli 

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