MILANO – Dopo essere stato fuori per circa sei mesi per un grave infortunio alla tibia rimediato in estate in un’amichevole con la Nazionale italiana, saltando anche i fallimentari mondiali brasiliani, nelle ultime settimane Riccardo Montolivo si è riconquistato il Milan e ora è pronto per dare il suo contributo: “Giocare quei 5 minuti contro l’Udinese è stato come un secondo esordio in serie A. Sì, quell’emozione è paragonabile solo alla prima partita in A”. Intervistato dal Corriere della Sera, il capitano rossonero mostra di avere le idee chiare: “I bravi ragazzi aiutano e anche se adesso in spogliatoio non mancano i ragazzi belli sanguigni, c’è un clima diverso. Il rispetto per le regole è sacro e imprescindibile, credo che tutto il gruppo sia maturato. Merito dell’addio di Balotelli? Mario non c’entra e penso che meno ne parliamo, più gli facciamo del bene”.
Il capitano rossonero ha poi parlato della squadra di Clarence Seedorf dello scorso anno e di quella attuale di Pippo Inzaghi: “È difficile fare paragoni, ma parliamo di due squadre in cerca di un’identità. Ora guardiamo al futuro, a un Milan che punta all’Europa. Stiamo facendo un ottimo lavoro. Ora questo Milan deve guardarsi allo specchio e dirsi che cosa vuole diventare. La sfida è con noi stessi. Credo che questa squadra non possa prescindere da uno spirito operaio fatto di intensità, sacrificio, determinazione. È un Milan diverso da quello di un tempo, inutile negarlo. Ha qualità, ma non emergono se la squadra non mette in campo questo spirito. Inzaghi? La qualità che tutti gli riconoscono è di trasmettere una grande carica, è un motivatore. Ma un’altra qualità di cui si parla meno è che impara in fretta: in pochi mesi è cresciuto tanto. È una spugna, assorbe i consigli di tutti. Ha una sua identità di gioco, ma credo che quando un allenatore è all’inizio abbia l’obbligo di ascoltare chi ha più esperienza”.
Dopo i tanti mesi fuori, Montolivo si aspetta ora un grande 2015 e di riuscire a raggiungere il terzo posto: “Sono d’accordo con il presidente quando dice che questa rosa può competere per le prime posizioni, a patto che mantenga lo spirito che dicevamo, altrimenti è dura. Io mi auguro di stare bene, certe cose si danno per scontate, ma quando non ci sono ti accorgi di quanto mancano. Al Milan auguro la stessa cavalcata del girone di ritorno di due anni fa. Io ci credo”.
Davide Ritacco – www.calciomercatoweb.it
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