CATANIA – Fischi prima e dopo, questo il riassunto della partita del “Massimino” che ha visto sfidarsi il Catania ed il Brescia nella gara valida per il 19° turno di serie B. La sfida è terminata 2-2 con i padroni di casa che per due volte sono andati in vantaggio e che per due volte sono stati raggiunti dalle Rondinelle. Per gli uomini di Pellegrino non è stata una bella giornata, sia dentro che fuori dal campo. Poco prima dell’inizio del match gli ultras rossazzurri si sono incontrati all’esterno dello stadio gridando ad alta voce la loro rabbia. Cori contro la società e contro la squadra, rea di non impegnarsi a dovere come ai vecchi tempi. All’ingresso in campo delle due squadre fa “rumore” il silenzio delle curve. La Nord, casa degli ultras catanesi infatti, è completamente vuota, i tifosi hanno deciso di rimanere fuori in segno di protesta. Dalla curva Sud, invece, una cinquantina di tifosi siciliani fischiano e intonano cori contro la società. Per tutta la partita si sente il nervosismo in tutto l’ambiente. Al momento del 2-1 etneo, siglato da Calaiò, l’atmosfera sembra meno tesa, e dalla tribuna parte qualche timido applauso, ma la squadra cala fisicamente ed il Brescia ne approfitta a cinque minuti dalla fine con Caracciolo su calcio di rigore. Doccia gelata per tutti gli spettatori allo stadio che, al termine di Catania-Brescia sommergono di fischi squadra e società. Un brutto pomeriggio calcistico volge al termine, cori di protesta che durano per tutto il post partita da parte dei sostenitori in gradinata, mentre i tifosi rimasti fuori, lasciano la zona stadio arrabbiati, ma soprattutto delusi. Qualcosa a Catania si è rotto, e la società deve assolutamente correre ai ripari, la pazienza sembra essere davvero finita.
Giovanni Remigare