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Roma, ESCLUSIVO Giannini: “Ecco il calciatore che serve a gennaio. Totti? Il più forte di sempre”

Giuseppe Giannini (www.calciomercatoweb.it)

Roma- 12 vittorie, 5 pareggi e 5 sconfitte: quest i numeri di questa prima parte di stagione della Roma di Rudi Garcia fra campionato e Champions League. La squadra giallorossa, ‘retrocessa’ in Europa League, è ancora in corsa su tutti i fronti e non ha alcuna intenzione di mollare la presa soprattutto sul campionato, dove il duello con la Juventus continua senza sosta. Per trarre un primo bilancio stagionale sulla squadra capitolina e parlare anche di calciomercato, ormai alle porte, la redazione di Calciomercatoweb.it ha intervistato in ESCLUSIVA Giuseppe Giannini, grande capitano ed idolo dei tifosi giallorossi negli anni ’80-90′.

E’ più o meno un anno e mezzo che sei alla guida della Nazionale libanese, come ti trovi in Libano e cosa pensi della tua prima esperienza da ct?
Mi trovo molto bene, innanzitutto il clima aiuta ad ambientarti perché è caldo quasi sempre. E’ un esperienza che volevo fare soprattutto per migliorare l’inglese e per conoscere nuove mentalità sotto il profilo sportivo ed i paesi arabi hanno molto da offrire. E’ un’esperienza positiva, ad essere sincero spero di allungarla ancora di un anno perché mi trovo molto bene. Dall’altra parte c’è anche la voglia di tornare ad allenare in Italia in una squadra di Serie B.

E allenare la Roma?
Mi sono vietato di pensare di allenarla perché ogni volta che mi hanno fatto questa domanda non si è mai avverato, preferisco sorvolare e pensare ad altro. La Roma ora ha un allenatore (Rudi Garcia, ndr) che sta facendo molto bene ed è difficile avere delle chance in questo momento. E’ chiaro che c’è anche quello come desiderio, però non lo diciamo (ride, ndr).

Nella tua carriera hai avuto grandi allenatori come Liedholm, Eriksson, Bianchi. A quale di loro ti ispiri?
Ne ho avuti talmente tanti e bravi che è difficile scegliere, da tutti ho cercato di capire qualche idea. Quello che ha lasciato maggiori sensazioni positive è stato Liedholm, lo stesso Mazzone lo sento vicino per rapporti umani. Però ne ho avuti tanti, farei un torto ad Eriksson, a Radice, a Vicini, tutti allenatori che mi hanno insegnato qualcosa e mi hanno formato. Non mi ispiro ad uno in particolare.

Il calciatore più forte con il quale hai giocato?
Per me come caratteristiche è Toninho Cerezo. E’ un calciatore che è stato sottovalutato, secondo me è stato un centrocampista completo che però in Italia non è stato apprezzato fino in fondo.

Passiamo alla Roma: un tuo primo bilancio su questa prima parte di stagione?
Secondo me la Roma è un anno e mezzo che sta facendo grandi cose, purtroppo ha trovato una Juventus che ha fatto il record di punti. Quando trovi una squadra che fa un cammino così devi solo sperare che sbagli due partite, ma non è assolutamente facile. Però devo fare i miei complimenti alla società, ai giocatori, a Garcia perché sono riusciti ad invertire i pronostici ed a costruire una macchina che va. Purtroppo hanno trovato un’altra vicino che va altrettanto forte, ma credo che quest’anno la Roma sia leggermente avvantaggiata perché la Juventus è passata in Champions League e per loro potrebbe essere una distrazione.

Un pregio ed un difetto di questa Roma?
Un pregio, fino ad un mese fa, erano le ripartenze veloci, la profondità e le verticalizzazioni. Un difetto è che da un mese e mezzo è diventata più prevedibile, più lenta. Però ci sono quei periodi dove una squadra può soffrire, speriamo che dalla ripresa torni la squadra di 3-4 mesi fa.

Qualcuno della società americana ti ha mai contattato?
No. Conosco, ho parlato con il Presidente Pallotta, ho parlato con Garcia, vado spesso a Trigoria. Però no, io ho questo impegno con il Libano fino a giugno.

Più forte questa Roma o quella dello scudetto ’82-’83?
Non saprei dirlo. Intanto questa dovrebbe vincere prima di paragonarla. Quella ha raggiunto un grande obiettivo ed aveva grandi giocatori. Questa ha grandi giocatori che però devono ancora riuscire a centrare il titolo. Speriamo, ma è sempre molto difficile accostare due squadre in un lasso di tempo così ampio.

Se ci dovessi dire solamente un nome, Giannini ha un debole per?
Troppo facile.

Escludendo Totti…
Togliendo Totti, dico Florenzi. Mi piace molto, è un calciatore umile. Anche De Rossi, sono amico con Daniele. Però darei questo ‘premio’ simbolico a Florenzi perché è giovane, poteva perdere il bandolo della matassa ed invece è tornato a Roma ed è stato un martello, mai una polemica, mai una critica, mai una chiacchiera. Quindi dico Florenzi.

Poi calciatori così versatili a trovarne…
Magari! Per un allenatore avere un Florenzi a disposizione è una mano santa perché dove lo metti lui gioca e lo fa anche molto bene.

Un calciatore che ti somiglia nella Roma?
Forse Keita.

Il mercato ormai è alle porte: un giocatore che consiglieresti alla Roma in questo momento?
Io prenderei subito, immediatamente il terzino della Fiorentina, Pasqual. Mi piace molto.

Ibrahimovic che idea è?
Ibrahimovic è sempre stato, dopo van Basten, il giocatore che ha interpretato meglio quel ruolo lì. C’è stato van Basten che era un giocatore completo, forte di testa, tecnico. Stesse cose le ha Ibrahimovic e quindi magari la Roma potesse prenderlo. Raiola è un procuratore molto molto “svelto” nel poter capire dove proporre i propri giocatori e si è accorto che la Roma è alla ricerca di un attaccante.

Nella testa di un giocatore di 33 anni come Ibrahimovic secondo te è possibile ridursi l’ingaggio da 12 milioni a 6 milioni?
Questa riduzione drastica del 50% mi sembra un po’ troppo, però magari allungare di un anno il contratto, spalmarlo o proporgli un ruolo futuro. Stiamo sempre parlando della Capitale d’Italia e di una città che è il massimo. Io però non ci credo molto, sono voci che vengono messe in giro.

Un giocatore libanese che potrebbe far bene in Italia?
Qualche giovane interessante c’è. Per esempio Nour Mansour del Safa, difensore di 23 anni che gioca sia centrale che esterno. E’ un buon giocatore.

Considerando il rapporto molto stretto che hai con Francesco Totti, secondo te ce la farà a giocare nel nuovo stadio?
Lui adesso ha 38 anni. Io credo che dovrebbe essere un’idea ed un obiettivo della società più che il suo. Lui sicuramente ce l’ha. Dovrebbe essere proprio la società ad imporre a Totti di restare fino a quando lo stadio non sarà pronto. E’ giusto che sia una leggenda ed un capitano come lui a battezzare il nuovo impianto. Sarebbe veramente un evento eccezionale.

E’ il calciatore più forte della storia del calcio italiano?
Secondo me sì. Rivera l’ho visto nelle immagini, Platini ci ho giocato contro, però non è italiano. A livello italiano Baggio poteva essere accostato a Francesco, o Francesco a Baggio. Io ho sempre detto che Totti ha qualcosa in più. Ho giocato con entrambi e ho visto Francesco più completo.

Ultimissima domanda: chi vincerà lo scudetto?
Se devo rispondere per scaramanzia dico Juventus. Il cuore dice Roma, è chiaro. Sotto il profilo del gioco la squadra giallorossa è più forte di quella bianconera come ha dimostrato la partita d’andata. La Juve va più a sprazzi e punta sulle giocate dei singoli, la Roma fino ad un mese fa giocava un grande calcio. Adesso si è un po’ seduta, probabilmente perché è arrivata un po’ stanca. Speriamo possa ripartire.

Gabriele Matteo Saccone – www.calciomercatoweb.it

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Gabriele Matteo Saccone

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