MILANO – Prima conferenza stampa stagionale per Roberto Mancini nel centro sportivo ‘Angelo Moratti’, un ritorno per il tecnico jesino che ha già allenato l’Inter dal 2004 al 2008.
A due giorni dalla partenza per il ritiro di Riscone di Brunico il tecnico ha parlato soprattutto di mercato, il tema centrale in casa Inter in questi ultimi giorni. Mancini si aspetta numerosi innesti per cercare di riaprire un nuovo ciclo vincente e per farlo la società sta lavorando sui nomi indicati proprio dal tecnico, che apre la propria conferenza proprio parlando del nuovo arrivato Kondogbia, preso dopo un estenuante trattativa: ”La società sta operando bene sul mercato, ad oggi i dirigenti hanno lavorato bene, credo che la strada sia quella giusta. Kondogbia potrà diventare uno dei più forti al mondo, è giovane e ha margini di miglioramento importanti per il futuro. Dopo i 2-3 mostri sacri che ci sono in giro credo ci sia lui, potrà diventare come Iniesta o Touré – dice -. La dirigenza ha fatto un grande sacrificio per acquistarlo, potrà essere importante. Ruolo? Lo vedo come interno, ha giocato spesso in quella posizione, ha qualità e può giocare anche in posizioni in mezzo al campo, ma secondo me rende al meglio da interno. Obiettivi? Siamo l’Inter e dobbiamo cercare di lottare per lo scudetto. La Juventus ha perso due elementi importanti come Pirlo e Tevez ma ha comprato 5-6 giocatori di spessore, speriamo che possano perdere qualcosa all’inizio. Cosa voglio dalla mia squadra? Vedere la mentalità su cui abbiamo lavorato nei sei mesi dello scorso campionato, ossia quella di cercare sempre di vincere.”
Il tecnico si sposta sugli altri obiettivi di mercato e sui singoli già presenti in rosa: ”Salah, Perisic, Jovetic? Jovetic è del City, Perisic del Wolfsburg, Salah non si sa (ride, ndr). Non abbiamo mai parlato con Salah, anche perché ho finito il credito (ride, ndr)… Con Perisic c’è una trattativa col Wolfsburg, ad oggi non si può dire di più. Modulo? Non credo ci sia un modulo vincente, sarebbe troppo semplice: devi anche adattarti ai giocatori che riesci a prendere. La difesa molto probabilmente sarà a 4, il centrocampo penso a 3, ma dipenderà dai giocatori che avrò a disposizione. Penso che non cambieremo molto tra 4-3-3 e 4-3-1-2, dipende dai giocatori che vorrò schierare, dalle partite, dal fatto che ti mancano le ali e da tante altre cose – ammette -. Kovacic? Mateo è dell’Inter, è qui e arriverà in ritiro qualche giorno dopo come da accordi e come qualcun altro. E’ un grande giocatore sul quale facciamo affidamento. Salah? Se non risolvono quella situazione non possiamo dire niente, potrei parlarne se fosse sul mercato. Ha dimostrato sul campo di essere bravo, senza dubbio. Shaqiri e Santon? Li abbiamo presi a gennaio perché ci abbiamo creduto, se ce li chiedono non abbiamo sbagliato. Purtroppo qualcuno dobbiamo cederlo perché ci sono delle restrizioni e dobbiamo avere una rosa di 25 giocatori; siamo tanti e a malincuore dovremo fare qualcosa in uscita. Fosse per me li terrei tutti ma abbiamo un limite numerico. Touré? Non siamo riusciti a parlarci, mi ha detto che mi avrebbe chiamato ma non l’ha fatto. Deluso? No, anzi, penso che sia intervenuto qualcuno al di sopra convincendolo a restare al Mancheste City, sono cose che succedono spesso quando si parla di giocatori così forti. Resto molto legato a lui, il rapporto non cambia. Se Ranocchia va in panchina bisogna decidere il nuovo capitano? Lo deciderò io, abbiamo preso giocatori di esperienza internazionale dietro, ma vedremo chi potrà essere il capitano o meno. Biabiany? Era con me diversi anni fa, è tornato e speriamo possa restare e darci una mano” ha concluso.
Stefano Migheli – www.calciomercatoweb.it
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