FIRENZE – Fiorentina-Inter non varrà solo una buona fetta del terzo posto, ma sarà anche la gara dei tanti ex. Tra campo e panchina al ‘Franchi’ ce ne saranno cinque, più o (molto) meno in cerca del riscatto. Tre i nerazzurri con un passato in viola (considerato che Felipe Melo sarà out per squalifica): il primo è Roberto Mancini, che a Firenze ha iniziato la carriera da allenatore alzando al cielo anche una Coppa Italia ma andando via tra le contestazioni della piazza, nel bel mezzo del fallimento societario. Domenica sera il tecnico jesino proverà sicuramente a riscattare il pesante 1-4 dell’andata e contemporaneamente ad uscire dalla crisi in cui la sua squadra è piombata da gennaio. Poi Jovetic e Ljajic, ancora in cerca del definitivo salto di qualità dopo l’addio alla maglia dei gigliati. Il montenegrino, in particolare, è quello che ha lasciato un’impronta importante e che ha fruttato di più (30 milioni) alle casse fiorentine. Due, invece, i viola con trascorsi in nerazzurro, anche se tutt’altro che indimenticabili: il mister Paulo Sousa quando era ancora un centrocampista e Mauro Zarate che nel 2011-2012 – in una stagione negativa per tutti – dal ‘Meazza’ prese più fischi che applausi. Ma la sfida nella sfida è soprattutto tra le due società. Il caso-Salah e tutto ciò che n’è conseguito (comunicati e tweet a dir poco velenosi) nell’estate scorsa non hanno fatto altro che cementare la rivalità, l’antipatia sportiva e non scoppiata nel post-Calciopoli tra Fiorentina e l’Inter, tra i Della Valle – con un passato da consigliere nerazzurro – e Moratti.
Raffaele Amato