ROMA – Dicesi giostra degli allenatori. Delle venti squadre di Serie A, almeno dodici-tredici potrebbero averne uno nuovo al via della prossima stagione. Big, ma non tutte, incluse. L’attualità ci porta ad approfondire anzitutto il futuro di Mihajlovic, che pare segnato anche se oggi il serbo ha smentito. Smentito, in realtà, sue possibili dimissioni al termine dell’annata, magari con una Coppa Italia in bacheca. Il primo trofeo della sua carriera da tecnico, Juve permettendo, il primo negli ultimi cinque anni per la società di Berlusconi.
Calciomercato, allenatori di Serie A in bilico
Che di Mihajlovic ha più volte dimostrato di apprezzare ben poco e a cui, a meno di un terzo posto che al momento definirlo un miraggio è un eufemismo, è pronto a dare il benservito a giugno. Per far posto a – i rumors odierni cavalcano questa ipotesi – Eusebio Di Francesco, domenica ‘castigatore’ col suo non più sorprendente Sassuolo proprio del ‘Diavolo’ targato Sinisa. Il 46enne pescarese piace al patron rossonero – ma anche alla Fiorentina, in previsione di un possibile divorzio anticipato con Paulo Sousa – perché sa far giocare bene la propria squadra e valorizzare i giovani. Si vedrà.
Meno sicuro, in un senso o nell’altro, il destino del tecnico dell’altra sponda di Milano. Ma non per colpa di Thohir: il presidente nerazzurro vuole confermare Mancini a prescindere dal raggiungimento o meno del terzo posto, ma lo jesino sta valutando il da farsi, anche se il sogno Nazionale è destinato a rimanere tale. In sintesi: non vorrebbe restare in un club che, senza Champions, sarebbe costretto a ridimensionare mercato e ambizioni. Senza contare l’incertezza societaria (l’indonesiano sta cercando un socio) che potrebbe minare o rendere meno certi i programmi futuri.
Raffaele Amato