Il futuro di Luciano Spalletti è ancora una grande incognita. Il tecnico toscano non ha infatti ancora reso note le sue decisioni per la prossima stagione. Nella conferenza stampa della vigilia di Milan-Roma, l’allenatore giallorosso ha ribadito il suo punto di vista: “Su quello che sarà la mia posizione se ne parlerà a fine campionato. Rispetto al rinnovo di Totti e alla mia continuazione in giallorosso, gli si è voluto dare un taglio diverso e poco lecito. Ci sono il 60% degli allenatori che non sanno cosa faranno il prossimo anno. Solo qui è successa la fine del mondo sul tentativo di caricare l’ambiente. Io spesso le ho sbagliato queste cariche, ma il tentativo va fatto. Questo pezzettino di campionato può voler dire moltissimo. Ci sono delle partite difficili, subito il Milan, poi la Juventus. Il Milan con Montella che è un allenatore di rango che è apprezzato da tutti i giocatori con i quali ha lavorato. Sarà una sfida difficile anche grazie all’allenatore”.
Roma, Spalletti: ‘Il mio futuro dopo la fine del campionato’
“Striscioni al Colosseo? E’ un episodio che non appartiene a nessun tifoso che ama questo sport. Fa parte di persone deviate e che hanno dei problemi. Tifare è sostenere e gioire, criticare e dispiacersi. Iniziative come quelle mi evidenziano solo odio e livore gratuito. Come quello che ho ricevuto nell’articolo di Vocalelli, quando poi tirò in ballo i miei figli pur di attaccarmi. Io ho chiesto ai miei figli la domanda di cui parlava e loro gli hanno dato ragione, ma preferirebbero anche non essere tirati in ballo nelle analisi della Roma e nelle sconfitte della squadra. Sono studenti – ha concluso Spalletti – che andrebbero lasciati vivere senza nessun commento da parte di una firma importante come lui”.