1997-2017. 20 anni di presenze costanti in nazionale per Gigi Buffon che, esattamente come due decadi fa, vivrà lo spareggio qualificazione per qualificarsi al prossimo mondiale. Allora fu la Russia, adesso fu la Svezia, poco cambia per il sempiterno portiere della nazionale azzurra che così ha parlato a Rai Sport.
“Il ricorso è molto simpatico, ma ne avrei fatto volentieri a meno. È sempre un rischio, l’importante è che il risultato finale sia lo stesso di vent’anni fa. La sfida contro la Russia del 1997? Un po’ mi manca quella spensieratezza, quella spavalderia tipica di chi è giovane e deve ancora prendere bacchettate sulle dita. Più vinci, più sbagli, più impari; poi maturi e impari a contare fino a dieci. Adesso sono più riflessivo, mi auguro che sia diventato anche un portiere migliore. Della Svezia fa paura la loro metodicità. Fanno sempre le stesse cose, ma le fanno bene. Con queste squadre se giochi da sei perdi, se giochi da 6,5 pareggi, da 7 in su invece vinci. Perciò occorre fare una bella partita anche individualmente. Non dobbiamo sentire la pressione esterna. Sappiamo già che andiamo incontro a due partite importanti per il nostro calcio e per l’Italia intera. Abbiamo fiducia nel ct”.
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