MILANO – La parabola di Hakan Sukur non lascerà indifferenti i tifosi di Torino, Inter e Parma, coloro che l’hanno potuto ammirare in Italia negli anni ’90. Esploso nel Galatasaray nel 1992, segna 54 gol in 90 partite e vince tutto in patria. Arriva la chiamata del Toro: Calleri lo compra per 5 miliardi di lire ma l’investimento non porterà i suoi frutti tra mancato ambientamento e bizze degne di una vip. Torna al Gala e con Fatih Terim conquista anche la Coppa Uefa 1999-2000. Alla fine della stagione torna in Italia e all’Inter, anche qui senza fortuna, e si trasferisce al Parma dove vince una Coppa Italia. Nel 2002 sbarca in Inghilterra e fallisce anche con i Blackburn Rovers ma conquista uno storico terzo posto con la Turchia al mondiale nippo-coreano.
A 44 anni, ritiratosi definitivamente dal calcio giocato, sceglie la carriera politica che lo porterà alla rovina: nel 2011 viene eletto deputato in Parlamento nel Partito per la giustizia e lo sviluppo (Akp), quello di Recep Tayyip Erdogan, ma nel 2013 si dimette tra attacchi allo stesso Erdogan e accuse di aver organizzato un golpe. Sukur si schiera con l’oppositore Gulen ma finisce sotto processo e successivamente viene accusato di far parte di “un gruppo terrorista armato”, quello legato alla presunta rete golpista di Fethullah Gulen. Hakan, costretto a lasciare la Turchia, vola negli Stati Uniti dove attualmente gestisce un locale in California.
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