Lorenzo Tonelli è riuscito a riconquistare la convocazione in Nazionale. Dopo i due anni in chiaroscuro col Napoli, un’inaspettata soddisfazione. Il più forte attaccante mai affrontato? Tevez.
Lorenzo, ti aspettavi un inizio di stagione così importante alla Sampdoria condita dalla convocazione in Nazionale? “Diciamo che non mi aspettavo un inizio così positivo per quanto riguarda me. Però sapevo che potevo aiutare in qualche modo la squadra a fare prestazioni positive. Se la squadra ottiene buoni risultati, di conseguenza poi si riflettono su di te. Quindi viene tutto di conseguenza. Il calcio è bello e brutto per questo motivo: in un momento sei l’uomo più forte del mondo, l’altro se sbagli sei il più scarso di tutti. Ci vuole fortuna e consapevolezza nel saper cogliere il momento giusto e sfruttarlo nel migliore dei modi. Ripeto, secondo me è tutta una conseguenza del lavoro che fai con il tuo club e con i compagni. Ed è grazie a questo tipo di lavoro che puoi ottenere dei risultati a livello personale, come possono essere la convocazione in Nazionale o il gol all’Atalanta. Il gol l’ho fatto io, ma viene da un lavoro fatto tutti insieme, con schemi sulle palle inattive“.
Giampaolo tempo fa ti ha elogiato, dicendo di non aver mai avuto un centrale così forte per come giocate. E sperava giocassi almeno 20 partite. Come ti senti dal punto di vista fisico? “Spero di farne almeno una trentina, questo è il mio obiettivo. Devo comunque essere gestito nei carichi di lavoro, ma sto bene. Ho giocato cinque partite su otto, è un buon numero. Devo solamente essere bravo nella gestione dei carichi di lavoro durante la settimana in modo da arrivare al meglio alla partita“.
L’attaccante più forte mai affrontato? “C’ho giocato solo una volta, Tevez. Troppo forte, veramente un grandissimo giocatore. Poi anche Morata che a me piace tanto come giocatore. Tra i due, però, Tevez aveva più cattiveria“.
Grandi prestazioni e, di conseguenza, ottimi voti. In chiave fantacalcistica Lorenzo Tonelli, per qualità e prezzo, è tra i migliori. E non mancano i personali consigli del difensore…
Hai mai giocato al Fantacalcio? Il tuo rapporto con i fantallenatori che ti incitano sui social? “No, io non ho mai giocato al Fantacalcio, è un gioco che seguo solo da esterno. Fai conto però che l’80% dei messaggi che ricevo sui social sono da fantallenatori che mi chiedono di farli vincere. Oppure di non segnare per non farli perdere. All’inizio era una cosa divertente, ma ora ogni domenica mi arrivano tantissimi messaggi. “Devi vincere” oppure “devi prendere 7 o farti una autorete per farmi vincere”. Addirittura una volta un ragazzo mi ha mandato una foto con tutta la sua formazione ed era vestito da allenatore che indica verso il campo incitando tutti i suoi calciatori tra cui me. Tutto fatto molto bene a livello grafico, divertentissimo“.
Acquisteresti Tonelli al Fantacalcio? “Non lo so, sarebbe una bella responsabilità. Io mi prenderei, però vorrei ricordare a tutti che sono un difensore quindi non è che devo fare gol tutte le domeniche. Magari potessi timbrare il cartellino ogni giornata ma non è il mio ruolo. Il mio compito è quello di difendere e di limitare gli attaccanti avversari. Se non mi chiedono tutte le domeniche di regalargli un +3 allora sì. Altrimenti cercate un attaccante. C’è da dire che io spesso sono anche dal cartellino facile, spesso regalato. Quando mi capita penso: ‘ora i fantallenatori mi rompono le scatole per questo cartellino preso’ “.
Il fantacalcio è un argomento tabù nello spogliatoio o se ne parla? “Quì a Genova non ne abbiamo parlato. A Napoli se non erro c’era Raul Albiol che lo faceva, però non quello italiano ma lo spagnolo. Non mi ricordo bene, ma forse anche Reina lo faceva”.
Consigli per gli acquisti: vestiti da fantallenatore per pochi secondi e consiglia qualche calciatore della Samp al fantacalcio? “Io prenderei uno tra Praet e Linetty perché sono calciatori che portano bonus tra gol e assist. Oppure Saponara”.
Ti contraddistingui per la tua umiltà, come hai fatto a non montarti la testa come successo per altri tuoi colleghi? “Questo dovrebbe essere alla base di ogni persona il fatto di essere umili. Fare uno sport o un tipo di lavoro particolare non ti deve dare l’arroganza di sentirti superiore rispetto a qualcuno. Nessuno deve sentirsi superiore all’altro perché più ricco, più bello. E’ una cosa che ho sempre odiato ed ho sempre lottato con questo modo di essere. Se io vedevo una cosa del genere in un altro giocatore, poteva essere anche la persona più buona del mondo ma lo evitavo e andavo dalla parte opposta“.
In molti parlano bene della coppia formata da te e dal tuo collega Andersen. Lo vedi in un top club come successo con Skriniar? “Si, penso abbia tutte le potenzialità per diventare un calciatore da top club. Mi ricorda un po’ Rugani, però forse è più forte fisicamente e con un po’ di cattiveria ed intraprendenza in più“.
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