Le difficoltà dell’Inter di Spalletti sembrano essere curiosamente iniziate in concomitanza con l’insediamento di Beppe Marotta nel board nerazzurro. Ecco come l’Inter si è comportata dal suo arrivo.
Sono ormai passati quasi 3 mesi da quando Beppe Marotta ha iniziato la sua nuova avventura all’Inter. Metà dicembre, la squadra scendeva in campo a San Siro contro l’Udinese e il nuovo amministratore delegato area sport fu ufficializzato dalla società nerazzurra. Fino a quel momento, l’Inter aveva disputato quindici partite di Campionato, totalizzando 32 punti: 4 sconfitte, 2 pareggi e 9 vittorie. Altalenante invece il percorso in Champions League dell’Inter, culminato con l’eliminazione causa differenza reti. Fino al pareggio interno col PSV all’ultima giornata Spalletti era riuscito comunque a tenere un ottimo andamento in un girone di ferro, col culmine della splendida vittoria al fotofinish in casa col Tottenham.
Fino a Inter-Udinese, quindi fino all’arrivo di Marotta, la squadra stava reagendo bene dopo un inizio di stagione preoccupante e non commisurato ai proclami estivi, dopo un calciomercato che aveva visto diversi acquisti importanti, su tutti Radja Nainggolan. Il Ninja però non era mai riuscito a trovare una forma top, anche a causa di una serie di infortuni che avevano compromesso la sua preparazione atletica. Ed è stato proprio lui il primo a finire sotto la lente di ingrandimento del nuovo AD: escluso dai convocati per la sfida contro il Napoli per motivi disciplinari.
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Una politica del pugno di ferro, quella di Marotta, che ripaga sul breve ma non sul lungo. Vittoria col Napoli, successo ad Empoli e poi una mini-crisi iniziata dal pari interno col Sassuolo e proseguita con tre sconfitte consecutive. Idem con il caso-Icardi. Gli viene tolta la fascia di capitano e tornano le vittorie, con una spinta emotiva che però ancora una volta si esaurisce presto: pari al Franchi con strascico di polemiche e poi la sconfitta a Cagliari che significa anche momentaneo addio al terzo posto.
Sono molti quelli che imputano all’amministratore delegato l’andamento decrescente della squadra condizionato dai malumori extra-campo sui quali il direttore ha certamente influenza. I cicloni mediatici abbattutisi negli ultimi due mesi sulla Beneamata sono stati più di uno: da Nainggolan a Icardi, passando per Perisic che aveva chiesto esplicitamente la cessione a fine gennaio.
Di fatto sul campo, così come negli spogliatoi, l’Inter non rende giustizia a Marotta: in campionato, infatti, dal suo arrivo l’Inter ha totalizzato 5 vittorie, 3 pareggi e 3 ko.
18 punti in 11 partite, per una media punti di 1,63 al cospetto del 2,133 di media totalizzato nei 32 punti nelle 15 partite che hanno preceduto il suo arrivo.
Le aspettative e le speranze di rivoluzione riposte nell’ad sono alte, tuttavia i numeri per ora non gli rendono giustizia. La speranza dei tifosi è che poi, alla lunga, la politica intransigente di Marotta sia poi corroborata anche da risultati adeguati.
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