La Roma di Ranieri continua a rincorrere la Champions League, ma intanto i giallorossi corteggiano Antonio Conte. Il suo arrivo a Trigoria avrebbe moltissimi effetti, ma non solo positivi
Il momento della Roma è di quelli fondamentali. Da una parte, sul campo, ci si gioca la qualificazione in Champions League, dall’altro la società sta provando a regalare il tanto agognato grande allenatore. James Pallotta ha il grande obiettivo di portare a Trigoria un top manager di assoluto valore per colmare determinati gap e la scelta è ricaduta da tempo su Antonio Conte. L’ex ct azzurro è il prescelto del patron americano: i contatti proseguono serrati da diversi giorni e la dirigenza capitolina vorrebbe stringere i tempi. Anche perché le altre sirene continuano a suonare insistentemente e c’è bisogno di giocare sul tempo per battere Inter, Juve e (soprattutto) PSG che non hanno ancora chiaro il futuro dei loro allenatori. Ranieri, invece, è pronto a farsi da parte anche se non sarebbe così assurda una sua conferma in caso di mancato arrivo di Conte. Il tecnico salentino porterebbe inevitabilmente tanti cambiamenti, tecnici ma non solo. Il suo arrivo implicherebbe numerosi effetti, molti positivi ma anche alcuni che alla lunga potrebbero essere ‘nocivi’.
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Partiamo da quelli che sono i ‘pro’ di un approdo di Antonio Conte sulla panchina della Roma. E’ chiaro, l’allenatore salentino è uno dei più apprezzati sul panorama mondiale per il suo grande carisma e la motivazione che trasmette ai suoi giocatori. Ai giallorossi serve un personaggio del genere e lo dice anche la sua storia: solo con tecnici di grande personalità la Roma ha portato a casa lo scudetto. E’ successo con Capello e anche con Liedholm. In più Conte è un allenatore giovane ma già vincente, visto che ha sul palmares 6 trofei conquistati tra Juventus e Chelsea.
E proprio essere cresciuto con la mentalità bianconera, sia da giocatore che in panchina, può risultare una carta in più: a Trigoria, infatti, porterebbe la testa giusta per affrontare certi momenti. Senza dimenticare l’esperienza con la Nazionale e la splendida cavalcata azzurra agli Europei 2016, dove aveva restituito l’Italia ai suoi tifosi creando di nuovo un grande attaccamento. Inoltre, con Conte, i tifosi potrebbero abbracciare finalmente l’allenatore che sognano, invece di sperare in una giovane scommessa. L’entusiasmo toccherebbe livelli altissimi e la Curva Sud sarebbe un vero fattore in campo anche per la squadra. Non contando che la Roma avrebbe anche molto più peso sul calciomercato, sia in entrata che in uscita: Manolas, Dzeko e Pellegrini sarebbero disposti a rimanere, dando magari meno priorità a un adeguamento contrattuale.
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Sono tanti i vantaggi di un possibile arrivo alla Roma di Antonio Conte, ma può non essere oro tutto ciò che luccica. L’ex Chelsea non verrebbe a Trigoria per due spicci, visto che si parla di un contratto da almeno 7,5 milioni di euro. Cifre mai viste e mai neanche considerate da Pallotta, che quindi rischierebbe di fare un passo potenzialmente più lungo della gamba a livello economico. Anche perché bisognerebbe anche rosicchiare qualcosa altrove, abbassando magari il monte ingaggi. E se, per qualche motivo l’effetto Conte non dovesse giovare non raggiungendo i frutti sperati, la Roma si ritroverebbe ad aver firmato un contratto inevitabilmente lungo a cifre non sostenibili. Con il rischio di non poter prendere altri allenatori e restare in qualche modo prigionieri dell’ex Juve (andando magari in contro a cause legali ancor più dispendiose, chiedere al Chelsea). I giallorossi, infatti, sarebbero quasi obbligati a vincere: una condizione che negli ultimi anni ha dimostrato di non essere in grado di sostenere.
Con Antonio Conte le aspettative salirebbero vertiginosamente, e con loro pure le pressioni. Alla prima difficoltà il castello rischia di crollare e il progetto ambizioso voluto da Pallotta quasi collasserebbe. Molto spesso l’ambiente Roma ha rappresentato un valore troppo influente e a volte sovrastante, per gli allenatori come per i giocatori. E’ vero che il salentino ha le spalle larghe e ha un carisma diverso, ma questo può non bastare. Inoltre, in aggiunta allo stipendio decisamente esoso da riconoscere a Conte, bisogna anche considerare che un allenatore del genere va accontentato. Dargli carta bianca (almeno in parte) vorrebbe dire produrre uno sforzo enorme sul calciomercato, con i rischi di cui abbiamo già parlato. Anche perché, partendo dal 3-5-2, la Roma dovrebbe letteralmente stravolgere la rosa tra esterni (gente come Kluivert, Under e Perotti non ha le caratteristiche per fare i ‘quinti’), difensori e mezzali. Sognare sì, ma con intelligenza.
F.I.
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