L’Inter a caccia dell’attaccante. In casa nerazzurra però tengono banco i casi legati alle cessioni. Non solo Icardi e Nainggolan tra gli epurati di Conte.
Nella conferenza stampa post Manchester United, l’allenatore nerazzurro ha palesato tutto il suo nervosismo. “Siamo indietro. Peraltro mi aspettavo delle uscite e invece ancora non ci sono state”, il riferimento di Conte era al mercato. Intanto gli attaccanti richiesti, Dzeko e Lukaku, tardano ad arrivare. Poi ci sono tre elementi che non rientrano nei piani societari e tecnici. In primis Icardi, caso noto da tempo. L’argentino, escluso dalla tournée asiatica, è con le valigie pronte, destinazione Juventus o Napoli. Comunque vada, sarà venduto ad un prezzo notevolmente inferiore rispetto al valore originario, complice l’ultima stagione turbolenta e una situazione culminata con una vera e propria emarginazione. Nainggolan invece fa parte della truppa impegnata in Oriente, ma non rientra nel nuovo progetto, quindi anche lui è nella casella cessioni. Il valore tecnico dei due giocatori è indiscutibile, ma l’ex ct vuole allontanare chi può turbare la sacralità del gruppo. Il belga nella passata stagione fu punito più di una volta volta per i ritardi negli allenamenti, a Icardi venne tolta la fascia da capitano, con tutto quello che ne è conseguito.
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Perisic l’ultimo il terzo big bocciato da Conte
Nell’immediato post gara con i Red Devils, l’allenatore è stato perentorio nel giudizio sul croato. “Non penso sia adatto al ruolo che chiedo”. In sostanza il giocatore non può fare tutta la fascia da esterno. L’esperimento è fallito a pochi giorni dall’inizio del ritiro. Tradotto, anche lui è sul mercato. Anche per fattori extra calcistici. Lo scorso gennaio Perisic, uno dei protagonisti della fronda anti Icardi, voleva andare via a tutti i costi, corteggiato fortemente proprio dal Manchester United. E la Premier potrebbe essere la sua destinazione per la prossima stagione. Nel caso in cui vendesse il croato, Icardi e Nainggolan, rispetto a qualche mese fa, l’Inter perderebbe circa 100 milioni di euro. Praticamente il valore originario dell’argentino.
Q.G.