Milan, senti Duarte: “Voglio seguire le orme di Thiago Silva. Mi ha convinto Paqueta”

Milan, il neo-difensore Leo Duarte si presenta ed è carico come una molla: “Voglio seguire le orme di Thiago Silva. Paqueta? Mi ha aiutato nella scelta”

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Leo Duarte (Getty Images)

Brasiliano, classe 1996, in carriera ha già 60 presenze e 2 reti con la maglia rosso e nera. No, non quella del Milan, ma bensì con quella del Flamengo, club con cui il neo-milanista Leo Duarte ha giocato sino alla scorsa stagione. Maldini ha puntato forte su di lui, nel corso di una sessione di calciomercato davvero intensa per i rossoneri. D’altronde la tradizione dei brasiliani è di assoluto livello in un club come quello lombardo: “Voglio seguire le orme di Thiago Silva, Kakà, Serginho, Cafù – rivela il difensore ai microfoni di ‘Sportmediaset’ – Il Milan ha una grandissima storia, è un top club. Da qui sono passati tanti brasiliani fortissimi e voglio fare bene quanto loro”. Insomma, idee chiare e ambiziose per Duarte, che in rossonero (quello del Milan) non ha ancora debuttato, almeno non in partite ufficiali.

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Milan, Duarte rivela: “Paqueta mi ha convinto e ora voglio migliorare per il mister”

Così, nonostante un salto intercontinentale, Leo Duarte si sente pronto e carico per la sua nuova avventura al Milan, club dove ha ritrovato un suo compagno al Flamengo, come Lucas Paqueta: “Quando ho saputo del Milan, ho parlato tanto con lui – rivela il brasiliano – e mi ha aiutato nella scelta. Mi ha spiegato com’era l’ambiente, come funzionava. Le sue risposte sono state davvero positive, mi ha convinto a scegliere il rossonero. E ora, sono felicissimo e super-motivato per essere qui”. La carica e la speranza, però, non bastano per diventare titolari e questo Duarte lo sa. Prima c’è da migliorare dal punto di vista tattico, soprattutto quando in panchina siede un maestro come Giampaolo: “Voglio migliorare in campo e con la lingua, così da comprendere meglio ciò che chiede il mister – spiega il brasiliano – In Brasile, il calcio è meno tattico, ma al Flamengo c’era Jorge Jesus che è un allenatore esperto a livello europeo. Il lavoro con lui mi ha aiutato, ma c’è ancora tanta strada da fare”.

A.M.

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